I commercianti di via Catani dicono “no” al progetto di riassetto viario di questa strada che connette viale della Repubblica con viale Marconi e viale Montegrappa. Lo fanno con una raccolta firme a cui stanno aderendo anche i residenti. I moduli con la petizione sono in tutte le attività commerciali. Tra gli organizzatori c’è Gianni Desideri del bar punto pranzo Macciupicciu: “Chiediamo un incontro con il sindaco per chiarire questo progetto. Non vediamo la necessità di mettere mano a questa strada. – afferma – Siamo preoccupati, non vogliamo fare la fine di viale Montegrappa dove abbiamo notizie di commercianti costretti a chiudere perchè dopo l’intervento di riqualificazione non lavorano più”.
E’ quasi una “mission impossible” bloccare o modificare il progetto perché siamo a un passo dalla sua realizzazione. Il Comune sta correndo perché si tratta di opere finanziate dal Pnrr (817mila euro) e che quindi come tale hanno tempi contingentati. La gara è già stata fatta. I lavori inizieranno subito dopo la fine di quelli in corso ai sottoservizi appaltati da Publiacqua. A proposito: “A causa di questo cantiere, certe mattine lavoriamo pochissimo. La gente ha difficoltà a trovare parcheggio e quindi non si ferma. – prosegue Desideri – Non oso pensare cosa accadrà quando partiranno I lavori per l’assetto della strada che dureranno tanti mesi. Facciamo prima a chiudere”.
Il progetto prevede l’eliminazione dei controviali che caratterizzano più punti della strada. Questo servirà a creare per ogni corsia di marcia lo spazio per la pista ciclabile, da realizzare con la bike lane. Nei punti dove la strada è più larga ci sarà un’isola a fare da mezzeria che sarà costellata da alberi. Previsti anche attraversamenti pedonali rialzati. Il Comune ha garantito che i posti auto resteranno inviariati. “Abbiamo più di una perplessità in merito. – conclude Desideri – Attualmente I controviali e l’ampiezza della strada consentono una certa flessibilità di sosta sia ai clienti che ai fornitori. Dopo cosa accadrà? Alcune attività, come ad esempio la tabaccheria, lavorano soprattutto se viene garantita una sosta veloce. Sarà ancora così in futuro? Siamo molto preoccupati”.
(e.b.)
