Il progetto di restauro del complesso di San Francesco a Prato sta arrivando a conclusione. Rispettato dunque il crono programma che la parrocchia si era data per arrivare ad essere pronta in tempo per due importanti anniversari: nel 2026 saranno ottocento anni dalla morte di San Francesco d’Assisi, ma soprattutto, nel 2028 saranno otto secoli dalla posa della prima pietra della chiesa, avvenuta il 24 luglio 1228. Ricordiamo che quella pratese è la seconda chiesa dedicata al Santo patrono d’Italia dopo quella costruita ad Assisi.
I lavori iniziati nel 2018, sono nella fase finale, quella dedicata alle cosiddette rifiniture delle parti più basse, sia interne che esterne. Si tratta di interventi di tipo estetico, quelli strutturali sono già stati completati. Nei giorni scorsi è stata smontata la grande gru che da circa due anni campeggiava nella piazza. La parte di cantiere riguardante il tetto è terminata. Completato anche l’interno della chiesa, con la parte del presbiterio riportata alle origini. Risale al dicembre 2023 la notizia del ritrovamento di due affreschi seicenteschi, nella parte absidale, che raffigurano due momenti legati alla vita del poverello di Assisi.

Cosa è stato fatto. Il primo lotto dei lavori ha riguardato la facciata principale della chiesa, il restauro delle vetrate e la riqualificazione dell’impianto elettrico; il secondo lotto, sopracitato, ha coinvolto la facciata absidale, parte delle facciate laterali, le cappelle absidali e il restauro del tetto sopra la zona presbiterale. Il terzo lotto, in via di completamento, consisterà nel consolidamento dell’aula della chiesa e il restauro delle coperture lignee decorate e delle superfici di pregio. La direzione dei lavori è affidata agli architetti Sara Marrani e Riccardo Berti (quest’ultimo ha il compito di coordinare il gruppo multidisciplinare). I restauri architettonici sono stati affidati all’impresa Mannucci. Tutti gli interventi sono stati eseguiti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Città metropolitana di Firenze, rappresentata da Giusppina Clausi, Silvia Benassai e Francesca Leolini, e in collaborazione con l’Ufficio beni culturali della diocesi di Prato.

Il costo totale del progetto di restauro ammonta a 2,5 milioni di euro. Il 70% di questo impegno economico è coperto dai fondi dell’8 per mille della Cei, il restante è a carico della parrocchia. Di fondamentale importanza le donazioni dei privati e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
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