Esattamente dieci anni fa, era il 12 aprile 2014, il Museo del Palazzo Pretorio di Prato fu riaperto in maniera ufficiale dopo un complesso restauro del Palazzo, iniziato nel 1998. Per l’occasione, Comune e Museo Civico, hanno organizzato un ricco calendario di eventi e iniziative e, soprattutto, hanno voluto regalare alla città una nuova sala dove potranno essere ammirate opere del ‘400 e ‘500 provenienti dai depositi del museo stesso. “A dimostrazione – dice il sindaco Matteo Biffoni – che il Pretorio non è mai rimasto fermo: mostre, nuove sale, linguaggi inclusivi, un polo culturale autism friendly, sono la testimonianza di come l’arte sia capace di coinvolgere tutti con la sua bellezza e la sua capacità di comunicare”.
Il percorso espositivo così si amplia con un nucleo di maestri del Quattrocento che documentano il clima culturale che si riflette nelle tante botteghe attive a Firenze e nelle periferie; e con la preziosa raccolta di Sacre Famiglie e di Madonne con Bambino del secolo XVI composta da dieci dipinti.
La nuova sala rientra in un progetto di ampliamento dell’offerta museale che vedrà a breve altri due spazi dedicati, rispettivamente, “Prato prima di Prato” con reperti archeologici provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti, sede di un insediamento etrusco del VI secolo avanti Cristo, arricchito anche da contenuti multimediali, e al Museo del Risorgimento, con una raccolta di cimeli dell’antico Museo del Risorgimento che dai primi del Novecento fu allestito nel Pretorio e ancora conservati nei depositi.
“In questi dieci anni, il Museo civico di Palazzo Pretorio è diventato un punto di riferimento nel panorama non solo toscano – aggiunge Simone Mangani, assessore alla cultura -. Un lavoro costante che ha visto in prima fila la direttrice Rita Iacopino, tutto lo staff ed il Comitato scientifico e ha consentito di intrecciare relazioni e consolidare ed arricchire un patrimonio inestimabile. La scelta dell’amministrazione di ampliare il percorso della Collezione recupera l’idea del progetto di Gae Aulenti e Bianca Ballestrero e restituisce con ancora maggiore aderenza la storia non solo artistica del nostro territorio”.
Questi allestimenti si aggiungono al recente percorso parallelo multisensoriale arricchito di contenuti interattivi, opere da toccare e da ascoltare, guide nella lingua dei segni, nuovi device multimediali.
Il Museo celebra il decennale proponendo anche un originale programma di eventi, performance, danza, laboratori, musica, incontri a tema e attività, rivolte a pubblici diversi.
Riproduzione vietata