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Il Prato Film Festival chiude con le premiazioni cinque giorni consacrati al cinema in tutte le sue forme


L'edizione 2024 della rassegna si conferma un successo con i tanti ospiti saliti sul palco e le proiezioni ad accesso gratuito


Claudio Vannacci


Il Prato Film Festival – diretto da Romeo Conte e da Jacopo Bucciantini – chiude la sua edizione 2024 dopo cinque giorni intensi, dal 9 al 13 aprile, ricchi di proiezioni ad accesso gratuito, eventi e grandi ospiti che hanno incontrato il pubblico di casa: per citarne alcuni, l’attore e regista Alessandro Benvenuti, il regista Neri Parenti, il vignettista Vauro Senesi, lo sceneggiatore e regista Ugo Chiti, gli attori Barbara Enrichi, Luc MerendaMassimo Paganelli, Nando Paone, Adamo Dionisi, Nicola Pistoia, Alessio Sardelli, Ira Nohemi Fronten Bruno Santini, i protagonisti della serie televisiva Mare Fuori Serena CodatoAgostino Chiummarello e Antonio De Matteo, il regista Lorenzo Borghini e Giorgio Colangeli, padrino di questa edizione. Assieme a loro, i tanti giovani registi, sceneggiatori, produttori e attori emergenti che sono stati premiati nel corso delle serate condotte dai critici cinematografici e giornalisti Federico Berti Giovanni Bogani.

Un festival diffuso, che in questa edizione si è svolto su più location: il Liceo Scientifico Statale “N. Copernico”, il Teatro Francesco Nuti di Manifatture Digitali Cinema, il Convitto Nazionale “Cicognini” e lo spazio Garibaldi/Milleventi di Prato.

Il Prato Film Festival è anche, come è nel suo Dna, una manifestazione internazionale che guarda al futuro e promuove i giovani e i nuovi talenti: tantissimi i registi emergenti, da tutto il mondo, che hanno partecipato con i loro cortometraggi alla Selezione Ufficiale della manifestazione cinematografica (in gara cinquanta corti, selezionati tra gli oltre seicento arrivati), con opere intense dedicate a temi come la legalità, l’ambiente, la commedia e i diritti umani, che hanno lasciato il segno.

Per la sezione Diritti Umani, il premio per il miglior corto va a Shattered Memory della giovane palestinese Hayat Labban, che ha raccontato con grande sensibilità il lavoro del fotografo Mahfouz Abu Turk a Gerusalemme e in Cisgiordania nel corso della prima Intifada; il premio per la miglior attrice, da quest’anno intitolato a Clara Calamai, va a Donatella Finocchiaro, intensa interprete di  Assunta di Luana Rondinelli, e una menzione speciale è andata a No Name di Silvia Estella Ondina Sanna, che con l’animazione in stop motion ha raccontato in modo originale il dramma dell’immigrazione che si consuma nei nostri mari.

Miglior corto della sezione Young World Elvis di Fabrizio Fanelli, che, in un bianco e nero che evoca il Neorealismo, attraverso gli occhi innocenti del piccolo Elvis racconta le difficoltà di chi cresce in periferia. Per la sezione Mondo Corto vince Buffer Zone del cipriota Savvas Stavrou, che con coraggio racconta, attraverso gli occhi di due giovani soldati, una storia dal retrogusto amaro, ma intrisa di speranza per il futuro.

Nella sezione Corti Italia Dramma il premio per la migliore opera va a Notti d’estate di Riccardo Cannella, che dipinge un ritratto inedito di Paolo Borsellino. Miglior regia al giovane Andrea Casadio per Frammenti, cortometraggio si aggiudica anche il premio Clara Calamai per la migliore attrice a Matilde Gioli; il riconoscimento come miglior attore va a Francesco Foti per Notti d’estate e a Nicola Pistoia, interprete e regista dell’emozionante Lena. Infine, una menzione speciale va a Vito D’Aloisio, presidente di Habilia Onlus, che come produttore ha creduto e investito nel corto Prova d’amore di Denis Nazzari, folgorante riflessione sul tema della diversità e dell’empatia.

Un lavoretto facile facile di Giovanni Boscolo, opera dal ritmo incalzante con un ispirato ensemble di interpreti, si aggiudica il premio come migliore Commedia, sezione in cui il premio per la miglior regia va a Stefano Etter e Giovanni Jannoni per Editing Romance.  Miglior attore Nando Paone per Il mare che muove le cose, di Lorenzo Marinelli, che riceve il premio Carlo Monni, e miglior attrice Ira Nohemi Fronten, per la sua brillante interpretazione in Ignoti di Giuseppe Brigante.

La sezione Documentari Ambiente, al suo esordio in questa edizione del Prato Film Festival, viene vinta da Ovo del francese Stiv Spasojevic, opera visivamente affascinante che racconta con delicatezza un’amicizia improbabile che rompe ogni confine.

La Menzione Speciale della giuria va all’attore Adamo Dionisi, protagonista di Giulietta e Romeo? di Vanessa Cremaschi, girato assieme agli studenti dell’IIS Tecnico-Professionale “Spagna – Campani” di Spoleto.

Come ogni anno il Prato Film Festival tributa poi il Premio De Bernardi per la miglior sceneggiatura (omaggio al pratese Piero De Bernardi, che assieme a Leo Benvenuti ha composto lo storico tandem di sceneggiatori che ha scritto la storia del cinema italiano), che va ex aequo a Stefano Etter e Giovanni Jannoni per Editing Romance e a Giuliana Boni per Nel cuore di chi resta, girato da Simone Larocca.

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