Un pezzo importante della storia industriale di Prato torna a nuova vita all’interno dell’Istituto tecnico Tullio Buzzi. L’archivio del lanificio Stefano Cocci, fondato nel 1936 e chiuso nel 2015, è stato donato dagli eredi alla scuola dove tutto ebbe inizio. La raccolta comprende oltre mille campioni di tessuto con relative varianti di colore e schede tecniche, oltre ad alcuni arredi originali dell’azienda — scrivanie, scaffali e persino un telefono grigio “a disco” — che sono stati catalogati e collocati nel laboratorio di tessitura del Buzzi.
“Abbiamo deciso di donarlo alla scuola dove tutto è iniziato – spiega Alessandro Cocci –. Tre generazioni della nostra famiglia hanno frequentato questo istituto”. Un gesto che rappresenta non solo un atto di memoria, ma anche un valore didattico e culturale per gli studenti, che potranno studiare da vicino materiali autentici del distretto tessile pratese. “Accogliere l’archivio Cocci – sottolinea il dirigente scolastico Alessandro Marinelli – significa custodire un pezzo importante della memoria produttiva di Prato. Il lavoro di catalogazione è durato oltre un anno, e abbiamo anche ricreato l’ambiente tipico del tempo”.
Il Buzzi, del resto, non è nuovo a iniziative di questo tipo: proprio qui trovò sede la prima versione del Museo del Tessuto, nato per conservare la memoria del distretto. “Quando una testimonianza della tradizione tessile viene salvaguardata per essere tramandata alle nuove generazioni – ricorda il direttore del Museo, Filippo Guarini – è sempre una buona notizia. Il museo è da sempre impegnato a rendere accessibili archivi e campionari, anche in forma digitale”.
Apprezzamento per l’iniziativa è arrivato anche da Confindustria Toscana Nord. “Questa donazione – ha commentato Andrea Cavicchi, delegato Education – è fondamentale per la cultura della nostra tradizione. Il lanificio Cocci ha fatto parte della storia del distretto e della nostra capacità produttiva”.
Con questo gesto, la memoria di una storica impresa pratese entra a far parte della formazione delle nuove generazioni, unendo idealmente passato e futuro nel segno del tessile.
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