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Il genio e la creatività pratesi sbarcano a Montecitorio: inaugurata in Parlamento la mostra che omaggia la storia industriale di Prato


Da oggi è allestita alla Camera dei Deputati l'esposizione dedicata a Walter Albini: gli abiti del celebre stilista, ricreati dal Lanificio Balli, resterano esposti fino al prossimo 21 marzo. L'iniziativa è il primo atto del nuovo modello partecipativo pubblico-privato in cui Comune, Museo del Tessuto e aziende del territorio collaborano alla valorizzazione del distretto tessile locale, il più grande d'Europa


Samuela Pagliara


La storia industriale della città di Prato è arrivata alla Camera dei Deputati. Questa mattina, martedì 11 marzo, è stato presentato ufficialmente a Roma il nuovo modello partecipativo pubblico-privato in cui Comune, Museo del Tessuto e aziende del territorio collaborano alla valorizzazione del distretto tessile locale, il più grande d’Europa. Aldilà del colore politico, l’evento dal titolo “Prato, fabbrica di tessuti e cultura. Il distretto tra storia e futuro” è stato organizzato dalla sindaca di Prato Ilaria Bugetti e dagli onorevoli pratesi Marco Furfaro (Pd), Chiara La Porta (FdI) ed Erica Mazzetti (FI). Fino al prossimo 21 marzo, nella prestigiosa sala del Cenacolo nel complesso di Vicolo Valdina a Roma, si terrà la mostra che rende omaggio al designer Walter Albini. Gli abiti del celebre stilista pensati per un’opera teatrale di Luca Ronconi, rinati grazie alla sapienza artigiana del lanificio Balli, raccontano nel dettaglio tutta la maestrìa pratese. Il progetto, nato come spin-off della mostra realizzata nel 2024, rappresenta una celebrazione per i cinquant’anni di attività del Museo del Tessuto che negli anni ha saputo inserirsi nell’ambito delle istituzioni culturali sostenute dal Ministero della Cultura ponendosi come catalizzatore culturale di tutte le componenti attive nella crescita del distretto pratese. Una crescita resa possibile dalla gestione attenta delle risorse, all’utilizzo dei fondi europei ed alla virtuosa sinergia pubblico/privato che ha permesso alla struttura di raggiungere un’autonomia finanziaria per circa il 65%. La rete tra Distretto, Comune e realtà produttive è stata il motore per l’ampliamento degli orizzonti del museo pratese, l’unico in tutta Europa a conservare la cultura del tessile. Il modello virtuoso, che comprende anche le attività di turismo industriale proposte dal Comune, è stato reso possibile anche grazie al sostegno della Provincia, della Camera di Commercio, della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e della rete di Texile Lovers che comprende oltre 50 imprese unite dall’amore per la città.


Massima soddisfazione da parte della prima cittadina Ilaria Bugetti, presente questa mattina all’inaugurazione della mostra: “Oggi, grazie a un lavoro di squadra, portiamo in Parlamento il nostro distretto. Vogliamo mostrare a tutta Italia una tradizionale secolare che continua a guardare al futuro grazie a innovazione, fantasia e sostenibilità produttiva. Elementi che ritroviamo nei due partner con cui abbiamo realizzato questa esposizione capitolina. Entrambi rappresentano il concetto di fabbrica della cultura che racchiude la testimonianza di un glorioso passato con un’impronta contemporanea e futura- spiega ancora Bugetti- Il distretto ha voglia di continuare a produrre bellezza e progetti culturali come questo. Il Comune di Prato farà sempre la sua parte per sostenere chi ogni giorno crede nel suo lavoro e si impegna per tenere insieme lavoro, tradizione, qualità e benessere sociale”.
Prosegue l’Onorevole Chiara La Porta (Fdi): “Ce l’abbiamo fatta: siamo riusciti a portare a Roma questo ‘pezzettino di Prato’. E’ stato un impegno corale, del quale vado orgogliosa, come pratese prima di tutto. La nostra città ha delle potenzialità che attendono di essere conosciute e valorizzate e anche questa mostra rappresenta uno strumento per trasmettere e diffondere proprio l’identità e la peculiarità di Prato”.
Concorda l’onorevole Erica Mazzetti (Fi): “La cultura del lavoro e il nostro saper fare ci possono aiutare a uscire da uno dei momenti più complessi della nostra storia recente. Questa è un’occasione straordinaria per mettere in mostra il cuore produttivo di qualità della nostra Prato. La deindustrializzazione non è un destino già scritto, anzi e questa mostra è un segno di vicinanza concreta da parte delle Istituzioni al distretto di Prato, il più importante in Toscana e uno dei più estesi d’Europa. Sono le imprese la nostra forza e devono continuare a esserlo, oggi e nel futuro. Mi sono e ci siamo spesi per una maggiore attenzione e la stiamo ottenendo. Prato fa squadra e vince”.
Conclude Leonardo Raffaelli, Balli il Lanificio, Managing Director : “Essere qui in questa sede dimostra come sia possibile creare una aggregazione intelligente tra il mondo delle istituzioni, della cultura e dell’impresa uniti insieme con un obbiettivo comune: mettere in luce la città di Prato con la propria creatività e le bellezze del territorio. Come azienda siamo orgogliosi di avere le nostre radici in un territorio che ha voglia di farsi conoscere sotto il profilo dall’arte, della cultura e della manifattura. Mondi che possono sembrare talvolta lontani: ma con un nuovo approccio stiamo dimostrando che è possibile ‘uscire dagli schemi’, aprirsi alla collaborazione e realizzare progetti di grande valore. Ringraziamo il nostro team per l’impegno e l’entusiasmo che sta mettendo in questa nuova road map”.

La ministra del turismo, Daniela Santanchè, ha voluto sottolineare l’importanza dei musei d’impresa all’interno del panorama turistico italiano, affermando che essi debbano diventare una parte essenziale dell’offerta turistico- culturale nazionale. “Dobbiamo promuovere l’idea dell’impresa culturale e della cultura d’impresa – le sue parole -, poiché rappresentano un patrimonio unico che racconta la storia e l’innovazione della nostra Nazione, preservando la memoria storica delle aziende e offrendo un’esperienza educativa e coinvolgente per i visitatori. Queste realtà, tessendo un racconto di passione, creatività e impegno, permettono ai turisti di scoprire il legame tra il mondo del lavoro, il territorio e la cultura. Il progetto del distretto industriale di Prato, presentato oggi alla Camera dei deputati, ne è proprio un esempio chiaro e virtuoso. Questo modello partecipativo pubblico-privato va a valorizzare e promuovere il distretto tessile più grande d’Europa – prosegue il ministro -. Parliamo di un’infrastruttura significativa della moda globale, che continua a produrre tessuti da quasi mille anni, anche in tempi complessi come quelli attuali. Un vero e proprio simbolo dell’italianità che diventa catalizzatore per turisti da ogni parte del mondo”.

Edizioni locali: Prato

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