“Chiedo a tutte le forze politiche di unire le forze per salvare il centro antiviolenza La Nara. Il suo prezioso lavoro è patrimonio di tutti, non possiamo perderlo”. E’ l’appello lanciato dalla candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti, per far fronte comune a difesa di una realtà attiva sul territorio dal 1997 che con capacità, abnegazione e riuscendo a fare rete è passata da 30 a 500 donne accolte ogni anno per un totale di 5mila donne supportate sul nostro territorio. Quasi trent’anni al fianco di chi si trova a vivere situazioni difficili per rendere possibile un nuovo inizio senza più soprusi, lividi sul volto, sul corpo e nell’anima. Storie purtroppo all’ordine del giorno delle cronache, nazionali e locali.
Un lavoro capillare e articolato di assistenza che rischia di sparire cancellato da un colpo di spugna. La nuova intesa Stato Regioni infatti, detta criteri tecnico economici diversi dal passato. Secondo queste nuove regole, le attività del centro antiviolenza devono essere preponderanti nel bilancio dell’ente. Un bel problema per la realtà pratese che da sempre opera all’interno della cooperativa Alice che segue moltissimi settori. Dunque non c’è preponderanza in bilancio del centro antiviolenza rispetto alle altre attività.
Come se ne esce senza disperdere questo patrimonio di competenze, esperienza e capacità di fare sistema? E’ necessario che quella intesa, ora congelata dal Dipartimento delle Pari opportunità, venga rivista prevedendo una valorizzazione della storicità dei centri partendo da un minimo di 5 anni di esperienza e inserendo dei criteri di trasparenza economica diversi dalla preponderanza in bilancio. Potrebbe trattarsi di un centro di costo dedicato ad esempio.
Proposte a cui dare gambe il prima possibile. La precedente intesa Stato Regioni, quella del 2014, è stata nuovamente prorogata per 18 mesi a partire da marzo scorso. In questo arco temporale è necessario fare tutto il possibile per cambiare quei criteri inserendo l’elemento della storicità e modificando quello tecnico economico. “Il nostro modello funziona. Lo dimostra tutti i giorni con i fatti e con i numeri. – afferma Bugetti – E’ un servizio essenziale che non può e non deve essere cancellato per questioni meramente burocratiche che possiamo e dobbiamo risolvere. Rischiamo che 500 donne non abbiano un luogo di protezione e tutela nella nostra città. Un problema che riguarda anche la provincia perché il Centro ha un punto di ascolto in ogni comune del pratese. Ora è il momento di farsi sentire, tutti insieme, senza distinzione di colore politico. Spero che questo appello venga accolto da tutti i candidati e dai partiti del territorio”.
Tra le prime a rispondere all’appello di Ilaria Bugetti sono la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, Rita Pieri, responsabile regionale Azzurro Donna e Marianna Baldi, responsabile cittadino Azzurro Donna: “Forza Italia e Azzurro Donna non solo si impegnano a difendere il Centro antiviolenza La Nara ma hanno fatto iniziative congiunte, non solo sotto elezioni – dicono -. Il problema coinvolge tutti i centri antiviolenza in Italia e richiede un intervento da parte del governo, che ha già promesso di intervenire. La lotta alla violenza di genere è al centro dell’azione di governo che ha voluto non solo aumentare le pene per gli uomini che commettono violenza, ma anche sostenere concretamente le donne nel percorso di emancipazione”.
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