Una giornata carica di mobilitazioni e picchetti nel distretto moda pratese quella di oggi, sabato 11 ottobe. Il sindacato Sudd Cobas ha iniziato, questa mattina, due presidi davanti ad alcune confezioni nella zona di San Giusto mentre nel pomeriggio un centinaio di lavoratori si sono dati appuntamento davanti al memoriale per le vittime del Teresa Moda avviando, poco più avanti, tre picchetti davanti ad altrettanti prontomoda del Macrolotto1. Una battaglia che si sta concentrando, sempre di più, nei confronti dei committenti delle confezioni, come spiega il sindacato, che lancia un appello a tutti i committenti: “Non cambiatre fabbrica, cambiate il sistema”. Al centro delle mobilitazioni i laboratori delle confezioni Song, Perla e Mj67 che, come spiegano i sindacalisti “rischiano di rimanere senza lavoro a pochi mesi dalla regolarizzazione dei loro contratti, con lo spostamento delle commesse verso altri appaltatori. Per questo invitiamo le aziende committenti, oggi, a prendersi la responsabilità di cambiare il sistema. E’ tempo- aggiungono- di una clausola sociale che obblighi i committenti che esternalizzano la produzione a garantire continuità occupazionale e diritti a chi lavora presso i loro appaltatori”. Un principio che Sudd Cobas sta cercando di portare avanti anche nella verdenza L’Alba di Montemurlo, e per il quale è in corso un tavolo insieme al presidente della Provincia Simone Calamai. Una realtà che esiste in alcuni settori e che il sindacato vuole estendere: “Nella logistica, per fare un esempio, la clausola sociale a tutela del lavoro negli appalti è già una realtà da anni- concludono- L’eterna emergenza sfruttamento a Prato ha bisogno di soluzioni di sistema concrete: si parta dal superare la deregolamentazione totale delle filiere”



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