Ore di emergenza, paura, angoscia e disperazione per la nuova ondata di maltempo che dalla serata di ieri, giovedì 21 novembre, incombe su tutta l’area pratese. Tanti i problemi e i disagi che si sono verificati e che stanno ancora impegnando la protezione civile che ha dispiegato uomini e mezzi per far fronte alla complessa situazione di un territorio fragile, vulnerabile e non in grado di reggere piogge abbondanti. A complicare il quadro ci si è messo il vento con raffiche che hanno superato le previsioni meteo.
Nella notte sono saliti i livelli dei corsi d’acqua: le maggiori preoccupazioni dai torrenti Calice, Calicino e Ficarello, dal torrente Bardena e da tutti gli affluenti dell’Ombrone (torrente Bura, Stella, Quadrelli).
Problemi a Figline dove l’emergenza è cominciata praticamente subito. Il tratto dal cimitero fino all’incrocio di via Cerreto e Solano è stato chiuso così come è stata chiusa via Malcantone e Vignone fino a Cerreto. Chiusure obbligate dalla presenza di detriti trasportati dall’esondazione del torrente Bardena, intorno a mezzanotte, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e riportato alla memoria le immagini dello scorso novembre (i tratti chiusi sono stati riaperti a fine mattina).
Situazione difficilissima anche a Iolo dove, in via Castruccio, il torrente ha raggiunto in fretta la spalletta del ponte mentre la pioggia continuava incessante. Livello alto anche per il Calicino, in via Casale e Fatticci.
La notte è stata un continuo susseguirsi di emergenze: a mezzanotte il torrente Calice, a Ponte dei Bini, ha raggiunto i 4 metri e 60. Minacce concrete anche dalla Bardena, sul lato ovest di Prato.
Il torrente Ficarello è tracimato e nella notte è stata chiusa via Sant’Ippolito. Chiusa anche via Valdingole e Fossetto a causa dell’allagamento del sottopasso della ferrovia.
Abitazioni e scantinati allagati in via di Galceti, nel tratto più prossimo all’ingresso che porta al Centro di Scienze naturali.
Danni anche a Montemurlo, in particolare nella zona Oste già duramente provata – come tante altre – dall’alluvione di novembre 2023. Nella foto sotto la situazione in via 2 Giugno.
A Poggio a Caiano l’Ombrone ha raggiunto il terzo livello di guardia intorno alle 1.30: i 5 metri e 83 di acqua hanno determinato l’apertura della cassa di espansione delle Vanne.
In Vallata allagamenti sparsi. Per quanto riguarda il territorio di Vaiano sono stati registrati problemi in località Tignamica, Rilaio, Isola e La Briglia. A Cantagallo in dodici ore sono caduti 100 millimetri di pioggia. Il vento ha abbattuto alberi e scoperchiato una casa costringendo una famiglia all’evacuazione. Il nucleo di 5 persone è attualmente ospite presso un agriturismo. A Vaiano, in località Gamberame, abitazioni senza acqua a causa di problemi di elettricità agli impianti di Publiacqua. I tecnici si sono subito messi al lavoro per una soluzione in tempi brevi.
Frane e smottamenti segnalati un po’ ovunque con tratti di strada chiusi per rimuovere detriti e fango. Decine gli interventi dei vigili del fuoco impegnati anche nel corso della mattina a rispondere alle tantissime richieste arrivate dai cittadini. Il dispositivo di soccorso è stato potenziato e più squadre hanno operato contemporaneamente sul territorio con particolare concentrazione a Figline e nella Valdibisenzio.
Chiuso il sottopasso di Pratilia, sulla Declassata, che nella prima serata è stato interessato da un allagamento. Chiuse le piste ciclabili per precauzione a ridosso dei corsi d’acqua.
Per quanto riguarda il vento, si registrano alberi caduti sia a Prato che nel resto del territorio provinciale. Le situazioni più pesanti in via del Malfante a San Giusto, in via di Galceti, in località Morandaccio a Vernio, in via di Cavarzano e a Luciana , nel comune di Vaiano sulla via Nuova per Schignano, in via di Serilli e via di Sofignano .
Si guarda con grande apprensione al meteo: le previsioni indicano condizioni in miglioramento. Il peggio, insomma, dovrebbe essere passato ma i segni lasciati sul territorio sono tanti e resteranno a lungo andando a sommarsi ai precedenti. I social si sono riempiti in fretta di foto, video, commenti di tanti cittadini preoccupati e soprattutto arrabbiati. La pioggia fa sempre più paura e continua a fare danni.
Intanto arrivano i primi commenti. Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia, denuncia la “mancanza di prevenzione e di manutenzione ordinaria e straordinaria”: “La situazione fronte maltempo è ancora grave in Toscana, nonostante i nostri continui allarmi e solleciti. Ancora una volta è Montemurlo la più colpita, soprattutto a Oste, dove i cittadini subiscono gli ennesimi danni dopo quelli dell’anno passato, senza dimenticare Prato, soprattutto Figline, e la Val Bisenzio, anch’essa già più volte colpita. Sicuramente, l’aver acconsentito alla cementificazione continua ha contribuito a questa situazione”.
Il capogruppo di FdI nel Consiglio comunale di Montemurlo, Antonio Matteo Meoni, ha passato la notte sul territorio: “Ho fatto diversi sopralluoghi e come ripeto da mesi, il territorio presenta ancora tante, troppe criticità. Siamo già alla terza alluvione in un solo anno. Montemurlo deve tornare a essere un luogo sicuro: una pioggia non può essere fonte di sgomento per un intero paese”. Intervento anche del capogruppo di Forza Italia, sempre a Montemurlo, Lorenzo Marchi: “Mi dico sconcertato e basito, terza alluvione in 12 mesi e 19 giorni. Hanno ragione i cittadini ad essere arrabbiati: chi ha responsabilità deve fare di più, non ci sono scusanti”.
ll capogruppo di Fratelli d’Italia di Prato, Tommaso Cocci, ha presentato un’altra interrogazione al Sindaco Ilaria Bugetti in seguito all’ennesima tracimazione del torrente Bardena avvenuta questa notte. Cocci esprime una dura critica all’amministrazione comunale, sottolineando come gli interventi realizzati, in seguito al l’esondazione dell’8 settembre, siano stati inefficaci nonostante la spesa di denaro pubblico. “Un mese fa, in risposta ad un’interrogazione presentata dal consigliere Cocci e dalla consigliere Cioni, il Vicesindaco Simone Faggi aveva elencato dettagliatamente tutti i lavori effettuati sul torrente Bardena, anche quelli al malcantone, all’altezza della rotonda dell’autobus, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nel risolvere la situazione con “ interventi importanti di calmierazione del rischio e di sagomatura”. Oggi purtoppo però i fatti dimostrano il contrario: quei lavori si sono rivelati inutili e costosi,” dichiara Cocci. “I cittadini di Figline e della frazione di Cerreto continuano a vivere nella paura e nel disagio, mentre le risorse pubbliche vengono sprecate in interventi inefficaci.”