La Regione ha stanziato 3,5 milioni di euro per il ripristino delle due frane lungo la Sr325, in località Pusignara e a Camino. Ad annunciarlo il presidente della Provincia Simone Calamai ospite della trasmissione “Telegram” di Toscana Tv. Presentato anche il cronoprogramma dei lavori per la riapertura parziale del tratto che interessa il comune di Vaiano. Per ancora una settimana si lavora al disgaggio dei massi, poi si procederà a posizionare le reti di contenimento, in questa fase saranno organizzati dei passaggi, su una sola corsia, riservati ai camion . Quando il versante sarò in sicurezza, e quindi presumibilmente verso il 20 di marzo, la strada verrà riaperta a senso unico alternato per tutti i veicoli. Il traffico sarà regolato da un semaforo.
“Stiamo lavorando per cercare di riaprire il prima possibile in sicurezza – ha sottolineato Calamai – se il tempo lo permette dovremmo riuscire a rispettare il cronoprogramma. Aprendo una finestra temporale per i mezzi pesanti allentiamo l’isolamento della Val di Bisenzio”.
In attesa della convocazione in Regione come chiesto da Calamai e dai tre sindaci Bongiorno (Cantagallo), Bosi (Vaiano) e Morganti (Vernio), il presidente della Regione Eugenio Giani ha spiegato che la gestione della strada è a carico della Provincia, se però “I problemi da un’ordinaria manutenzione passano a interventi strutturali, allora la Regione è disposta a fare la sua parte, ma i tecnici ci devono dire da un punto di vista strutturale gli interventi da fare . Per una ipotetica nuova strada in alternativa alla 325 in Val di Bisenzio ci vogliono risorse tali che l’intervento diventa di interesse nazionale: e allora apriamo un tavolo con il ministero delle Infrastrutture, con il ministro Salvini, e guardiamo se lo Stato magari attraverso i piani delle infrastrutture statali ci dà un contributo”.
Intanto i tre sindaci dei comuni valbisentini tornano a chiedere al ministero delle Infrastrutture, tramite il
supporto della Regione, di attivare i provvedimenti commissariali di emergenza necessari per inserire nel piano delle opere strategiche il progetto di viabilità alternativa che garantisca, anche in futuro, da qualsiasi rischio di temporaneo isolamento le migliaia di abitanti della Val di Bisenzio e il sistema delle imprese che sono attive sul territorio.
Sabato 9 marzo al cantiere delle Coste arriverà il topografo che effettuerà il rilievo con un drone, attrezzato con la strumentazione fotografica e “lidar” ad alta definizione (uno strumento di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser), con rilievo plano altimetrico delle frana. La finalità è quella di effettuare uno studio con particolare riferimento alla porzione sommitale per definire i meccanismi di innesto del movimento franoso e le successive verifiche di stabilità. Mercoledì prossimo, invece, iniziano i rilievi dei geofisici che effettueranno indagini sismiche e rilievi geo-meccanici attraverso il posizionamento sulla parete di speciali apparecchiature che serviranno per capire meglio la composizione sotterranea del terreno, al quale andranno ancorate le chiodature per la messa in sicurezza definitiva. La squadra di tecnici, messi in campo dalla Provincia, vanta professionisti con importanti esperienze come l’ingegner Paolo Corradeghini che ha effettuato il rilievo del ponte Morandi dopo il crollo e innumerevoli interventi nel bacino marmifero di Carrara. Il team è coordinato dall’ingegner Sirio Chilleri, coadiuvato per il coordinamento per la sicurezza dall’ingegner Lorenzo Chilleri. Fanno parte del gruppo Paolo Petri è un geologo esperto in idrogeomorfologia e fenomeni franosi che si è occupato della frana dell’Eco del Mare che ha interrotto l’accesso al paese di Tellaro nel Comune di Lerici (La Spezia) e della frana di Punta Corvo, Marco Vanacore si occupa di geologia tecnica ed ha seguito la frana di Val Pola in Valtellina (Sondrio); l’ingegner Lorenzo Borselli è l’autore del software per il calcolo della stabilità dei versanti, è consulente del Cnr e insegna ingegneria geotecnica in Messico. Infine, il geologo Gianfranco Censini ha eseguito indagini ed ha partecipato allo studio su numerosi fronti in tutta Italia ( Cardoso in provincia di Lucca o alla frana di Covatta di Campobasso).
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