“Prato non ha ricevuto nemmeno un euro nella ripartizione dell’ultima tranche di 531 milioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale e questo solo per colpa del Comune”. E’ pesantissimo l’attacco portato dal candidato di centrodestra Gianni Cenni all’indomani della firma dell’accordo avvenuta ieri 13 marzo a Firenze tra la premier Giorgia Meloni e il presidente della Regione Eugenio Giani.
“Prato – prosegue Cenni – è fuori dalla distribuzione dell’ingente somma che si aggiunge all’anticipazione di 151 milioni assegnata dal governo a partire dal 2021. Soldi gestiti e distribuiti dalla Regione per investimenti su infrastrutture, difesa del suolo, scuole, edilizia residenziale pubblica, sanità, sport. Con l’anticipazione l’area pratese qualche soldo lo aveva visto, ora niente. Su un complessivo di oltre 680 milioni, la provincia di Prato, e dunque non il solo Comune, ha visto circa tre milioni e mezzo per lavori praticamente già fatti. Sbaglio o siamo la seconda città della Toscana? Sbaglio o ci hanno sempre detto che siamo noi la locomotiva regionale? Evidentemente chi guida la locomotiva non ha la patente”.
Cenni torna poi a sottolineare come Prato non è nella lista della seconda tranche di 531 milioni di investimenti: “Un dato che si commenta da solo – afferma -, che spiega la mancanza di progettazione sul nostro territorio: i soldi non si vedono perché non sono stati presentati interventi finanziabili e cantierabili: una città invisibile per la quale chi doveva darsi da fare per incamerare risorse è rimasto a guardare. A Pistoia, per fare un esempio, il Comune incassa 16 milioni per la realizzazione del nuovo palazzetto multidisciplinare di Pallavicini. E noi? Nulla, eppure quanto avrebbe fatto comodo ricevere finanziamenti per qualche intervento contro il dissesto idrogeologico, per citare un tema di grandissima attualità. Un treno perso, non il primo ma, con le elezioni di giugno, si spera l’ultimo”.