La Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” sta cercando di organizzare la prima Summer School fra fine agosto e primi di settembre, mentre è certa la selezione del progetto divulgativo “L’ Albero degli Zecchini. Come creare un portafoglio titoli nel Medioevo “ fra i quindici scelti dal Ministero dell’università. (leggi). Ad annunciarlo in commissione 6, il presidente Giammarco Piacenti e dalla direttrice scientifica Angela Orlandi. Tra le altre novità anche l’inaugurazione l’ 11 maggio della mostra a Palazzo Pretorio “Lo storico e il mercante. Federigo Melis e Francesco Datini” esattamente a 70 anni di distanza da quando il fondatore dell’ Istituto di storia Economica fece da cicerone a Luigi Einaudi, che aveva terminato il suo mandato da presidente della Repubblica e Giovanni Gronchi che invece era all’inizio del suo incarico, a Prato per inaugurare la “ Mostra Internazionale dell’Archivio Datini – Aspetti della vita economica medievale”. Sarà allestita in Palazzo Pretorio fino al 29 ottobre in collaborazione con la Banca d’Italia che metterà a disposizione anche cinque tavolette mesopotamiche datate 3.000 a.c. E’ prevista anche l’organizzazione di eventi legati agli anni ‘50 da parte delle biblioteche del territorio e del Museo del Tessuto. Contemporaneamente verrà inaugurata la 56esima settimana di studi “Gestione del rischio, insolvenza e bancarotta nel mondo premoderno”, che richiama in città studiosi da tutto il mondo e prevede anche l’assegnazione di quattro borse di studio.
Crescono le iniziative, la mostra “L’albero degli zecchini: Moneta e mezzi di scambio alternativi: dalle origini a un futuro da comprendere” , organizzata a Palazzo Pretorio nel 2023 ha staccato 7mila biglietti per un importo di 56mila euro (sono 59mila quelli assegnati dal Comune alla Fondazione), le settimane di studi sono sempre più frequentate ma mancano gli spazi. Attualmente è ospitata a Palazzo Datini ma i locali sono della Fondazione Casa Pia dei Ceppi che non può contenere le numerose donazioni di archivi, come quella Borsini e Fransceschini.
La commissione 6 però si occupa soprattutto di controllo e quindi della parte economica: la fondazione nel 2023 ha registrato un attivo di a fronte di un contributo di 300mila euro (erano il doppio nove anni fa) da parte di Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Fondazione casa Pia dei Ceppi, Regione Toscana e Ministero della Cultura. “Abbiamo cercato di ridurre al massimo le spese – ha sottolineano Piacenti- garantiamo la gestione ordinaria, ma per progettare altre attività servono finanziamenti, purtroppo Confindustria non ci sostiene più, e questa è una grave perdita non solo dal punto di vista economico”. Da parte del commissario Tommaso Cocci (Fdi) e del presidente Gianni Cenni la richiesta di una nuova commissione per approfondire il problema spazi e quello di maggiori contributi nell’ ottica anche della divulgazione economica.
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