La Fondazione Crida, partecipata al 54% dal Comune di Prato, dopo anni di bilancio in rosso ha raggiunto il pareggio nel 2023 e per l’anno successivo ha registrato un lieve utile, ma aspetta dal 2019 la consegna della nuova piscina riabilitativa di via Roma. “All’inizio del 2024 – ha spiegato la presidente Silvia Andreini in Commissione 6 – ci era arrivata la comunicazione che la vasca sarebbe stata consegnata entro l’anno, ma poi non abbiamo avuto nessuna conferma. Il progetto è fermo, aspettiamo anche noi aggiornamenti”. I lavori sono gestiti dal Comune e prevedono anche la realizzazione di una palestra riabilitativa.
Tornando al bilancio il percorso di risanamento è iniziato nel 2022 con la nomina del nuova Cda che ha lavorato soprattutto sulla riduzione dei costi, in modo particolare di quelli relativi al personale. “Da un’analisi più puntuale – ha spiegato Andreini – ci siamo accorti che oltre a problemi ereditati dalle precedenti gestioni, esisteva un’eccedenza di personale soprattutto amministrativo, quello specializzato invece è sempre stato calibrato alle richieste dell’utenza. Da qui è iniziato un iter portato avanti anche con i sindacati che si è concluso con una perdita di 10 posti di lavoro e per il restante personale la riduzione del super minimo per il primo anno del 50%, del 30% il secondo. Da marzo di quest’anno abbiamo ricominciato ad erogarlo al 100%”.
L’operazione ha permesso un risparmio di 100mila euro a contribuire anche al raggiungimento del pareggio un rinnovo delle convenzioni con Asl e Società della salute con un incremento di 80mila euro. Fiore all’occhiello dei servizi erogati da Crida i trattamenti respiratori che nel 2023 sono aumentate del 26% con 196 pazienti presi in carico rispetto ai 155 del 2022. Stabile l’attività privatistica che si aggira intorno al 10%. Altra eccellenza è il progetto “Una scuola per tutti” all’Istituto Comprensivo Gandhi per l’inclusione di studenti con disabilità grave dello spettro dell’autismo.
Per quanto riguarda il futuro con il rinnovo delle convenzioni a fine 2025 si prospettano tempi difficili: “Siamo preoccupati – ha spiegato la presidente – per la probabile diminuzione delle tariffe dei trattamenti ambulatoriali, delle convenzioni per la medicina fisica e riabilitativa. Questo scenario ci impone di allargare e incrementare le prestazioni private pur mantenendo alta la qualità dei servizi”.
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