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Festa della Croce a Montemurlo, il sindaco: “Intitoleremo una spazio pubblico a Luana D’Orazio”


L'iniziativa sarà presa in accordo con la famiglia della giovane operaia morta proprio tre anni fa e vorrà ricordare tutte le vittime sul lavoro


Claudio Vannacci


Un bel sole primaverile ieri, 3 maggio, ha accompagnato la tradizionale processione per la festa della Croce, ricorrenza patronale di Montemurlo. La piccola croce astile in lamina d’argento, risalente al XIV, ha lasciato la teca sopra l’altare maggiore della pieve di San Giovanni Decollato alla Rocca dove di solito è custodita, ed è stata portata in processione scortata da due carabinieri della locale Tenenza in alta uniforme e dai custodi della Croce con i tradizionali abiti rossi e bianchi. La musica della Filarmonica “Giuseppe Verdi” ha accompagnato lungo tutto il percorso la processione, mentre le celebrazioni religiose sono state guidate da don Gianni Gasperini, da don Jarek della parrocchia di Fornacelle, da don Gildas della chiesa di Bagnolo e da don Roland. Tante le persone che hanno seguito la croce lungo il percorso che dalla piazza della Rocca è scesa in località Morecci ed ha attraversato le strade della vecchia Montemurlo fino al tabernacolo del Campo Santo, lungo, secondo la tradizione, del miracoloso ritrovamento dopo il trafugamento dalla Pieve di Rocca.

Il sindaco Simone Calamai ha ricordato che la festa della Croce è importante per la tradizione e per i sentimenti di tutta la comunità.  Calamai ha ricordato che proprio il 3 maggio del 2021, già tre anni fa, moriva a Oste, stritolata da un macchinario, la giovane mamma Luana D’Orazio. Non appena sarà possibile, in accordo con la famiglia, il Comune di Montemurlo sta pensando d’intitolare a Luana una strada o comunque un luogo pubblico della città, affinché si possa riflettere sulla tragedia delle morti sul lavoro. Un’intitolazione che per il sindaco e la famiglia di Luana D’Orazio vuol essere un modo per continuare a chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e il rispetto delle regole a tutela della vita delle persone. Nel giorno della Santa Croce quello della sicurezza sul lavoro è l’impegno della comunità montemurlese che guarda al futuro con speranza.

La Santa Croce di Montemurlo rimarrà fino a domenica 5 maggio alla chiesa del Sacro Cuore e poi sarà riportata in processione alla Pieve di San Giovanni Decollato dove solitamente è custodita. La tradizione vuole che la Croce di Montemurlo nel 1326 fosse trafugata dalla chiesa della Rocca e rinvenuta da un contadino qualche giorno dopo in un campo vicino al torrente Agna. I ladri in fuga verso Pistoia, dice la storia, che l’avessero nascosta nel campo, poiché non riuscivano ad attraversare il piccolo torrente che diventava impetuoso ogni volta che i malviventi lo cercavano di guadare. Da quel momento i montemurlesi hanno sempre avuto una profonda devozione per la Croce, ricorrendo a lei e portandola in processione in occasione di calamità naturali, di siccità, di carestie, di epidemie.

Edizioni locali: Montemurlo

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