A distanza di pochi mesi dalla simbolica revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione, a Prato farà tappa uno dei suoi pronipoti. Etruria 14, sulla carta ‘associazione culturale’ ma con chiari sentori neofascisti, aprirà la porta della propria sede in via Strozzi, il prossimo 28 giugno alle 17, a Caio Giulio Cesare Mussolini per la presentazione del suo ultimo libro dal titolo “Mussolini e il fascismo, l’altra storia”. Una scelta, e anche un po’ una provocazione politica, che ha spinto il Comitato 25 aprile (che da anni chiede chiede la chiusura dell’associazione) a indire un presidio, in contemporanea, per ribadire i valori dell’antifascismo e la contrarietà ad ospitare in città uno dei discendenti del duce. Il Comitato si riunirà alle 16 nei pressi della targa memoriale di via Strozzi (all’angolo con piazza Ciardi) con l’intento di fermare il “revisionismo fascista della storia” e per “documentare il dissenso dei cittadini pratesi che credono in una comunità libera da oppressione e repressione.
“Non è la prima volta che denunciamo le gesta di Etruria 14 che- spiegano- tutto l’anno, commemora impunemente esponenti del fascio locale, scendiamo in piazza per dire contro il revisionismo del governo Meloni e pretendiamo che sia rispettata la costituzione e che vengano sciolte tutte le organizzazioni di stampo neofascista”. Una richiesta avanzata anche dal Partito Marxista Leninista, cellula Stalin di Prato, che invita tutti gli antifascisti ad unirsi in un fronte più ampio possibile per evitare possibili nuove ondate “nere”.
Da parte sua Etruria 14 replica così alle accuse: “Senza scendere nel merito e nella polemica che sta montando (comprendiamo sia più conveniente gridare ai fantasmi piuttosto che parlare di certe recenti vicende politiche locali) – si legge in una nota dell’associazione – , ribadiamo che l’evento, aperto a tutti e a cui tutti sono invitati, si svolgerà in una sede privata. Suggeriamo quindi ai “difensori della democrazia” di farsene una ragione, perché Etruria 14 opera nel pieno della legalità e del diritto di parola ed opinione (anche se diversa dalla vostra). Facciamo affidamento ai responsabili dell’ordine pubblico e della sicurezza, perché garantiscano il regolare svolgimento dell’evento e la sicurezza dei partecipanti, evitando qualsiasi provocazione da parte di questi sedicenti democratici pronti come sempre a comprimere la libertà altrui quando le opinioni si discostano dalle loro”.
L’atmosfera si preannuncia quindi caldissima, non solo per il clima di questi giorni, e che fa tornare alla mente quello che avvenne il 23 marzo del 2019, quando a Prato si riunirono esponenti e simpatizzanti di Forza Nuova ed in contemporanea attivisti, manifestanti e collettivi della Prato antifascista. In quell’occasione, in una città fratturata e divisa nei valori e nelle ideologie, il peggio venne evitato per un soffio anche grazie all’intervento dell’allora questore di Prato Alessio Cesareo che impedì alle 250 persone giunte in piazza del Mercato Nuovo per il comizio del segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore, di muoversi in corteo per la città. La storia, a distanza di quasi cento anni e in un clima nel quale anche i più scontati valori sembrano vacillare davanti alle tensioni globali, divide ancora.
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