“I voli erano pochi e cari e per questo non ho potuto rispettare il provvedimento di espulsione”. Una cinese di 40 anni è stata assolta dal giudice di pace per non aver rispettato l’ordine del questore di lasciare l’Italia. La sentenza è stata letta ieri, giovedì 7 novembre. La vicenda risale al 2021, piena emergenza Covid e potrebbe essere stato questo il fattore che ha convinto il giudice ad assolvere la donna, difesa dagli avvocati Alessandro Fantappiè e Sharon Paglia.
La quarantenne fu fermata il 18 maggio dalla polizia che accertò a suo carico un provvedimento di espulsione emesso dal questore qualche giorno prima, il 13, in seguito al decreto del prefetto. Scattò la denuncia per la violazione e la procura aprì un fascicolo. A novembre 2021 il decreto di citazione a giudizio. Il giudice di pace, davanti a cui si è celebrato il processo, ha ricostruito la vicenda attraverso l’istruttoria. La difesa della donna ha insistito sul fatto che in piena emergenza sanitaria e in un periodo in cui il traffico aereo si muoveva ancora tra mille incertezze e altrettanti vincoli e il costo dei biglietti era alto e ciò aveva rappresentato un impedimento a dare corso al decreto di espulsione. Tra qualche settimana saranno note le motivazioni della sentenza.
Espulsa non lascia l’Italia perché “l’aereo costa caro”: quarantenne assolta
La sentenza è arrivata a oltre tre anni dai fatti che risalgono al periodo dell'emergenza Covid. La difesa dell'imputata ha insistito sul fatto che in quel momento i voli erano pochi e costosi e che per questo non era stato possibile rispettare il provvedimento
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