Nuovo sopralluogo della procura allo stabilimento Eni a Calenzano dove il 9 dicembre cinque persone sono morte e 26 sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta nell’area di carico, nella zona cioè riservata al rifornimento delle autobotti. A due settimane esatte dalla tragedia, il procuratore Luca Tescaroli è tornato in via Erbosa insieme ad alcuni dei consulenti incaricati di ricostruire le cause e la dinamica dello scoppio. Nel corso del sopralluogo è stato individuato il punto esatto dal quale sono fuoriusciti i vapori di carburante che hanno creato le condizioni per la devastante esplosione. Nei giorni scorsi, proprio la procura aveva autorizzato la diffusione di due video che hanno ripreso il teatro dello scoppio pochi minuti prima che si verificasse: un filmato che mostra la cortina di fumo provocata dalle esalazioni e, nel mezzo, due operai della ditta incaricata della manutenzione all’interno del deposito, accanto al punto in cui le autobotti facevano il pieno di benzina. L’inchiesta dovrà dire se le due operazioni condotte in contemporanea erano compatibili o se è questa la circostanza che ha originato l’esplosione. Il procuratore ipotizza, al momento contro ignoti, i reati di omicidio colposo plurimo, disastro e omissione o rimozione delle cautele antinfortunistiche. A metà febbraio dovrebbero arrivare le risposte dei consulenti utili a confezionare la superperizia della procura.
Esplosione Calenzano, nuovo sopralluogo nel deposito Eni: individuato il punto da dove sono fuoriusciti i vapori di carburante
A due settimane dalla tragedia il procuratore Luca Tescaroli è tornato in via Erbosa insieme ad alcuni dei consulenti incaricati di ricostruire le cause e la dinamica dello scoppio
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