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Esplosione Calenzano: mattina di sopralluoghi per i periti incaricati dalla procura, tra 60 giorni le prime risposte


Presente il procuratore Luca Tescaroli che coordina l'inchiesta sulla tragedia costata la vita a cinque persone. Da chiarire il rispetto delle regole di sicurezza durante le fasi di rifornimento delle cisterne


Nadia Tarantino
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Sessanta giorni per avere le prime risposte sull’esplosione che esattamente una settimana fa ha provocato cinque morti e ventisei feriti, due dei quali ancora gravissimi al Centro grandi ustionati di Pisa. E’ il termine dato agli esperti nominati dalla procura di Prato per ricostruire causa e dinamica dell’incidente al deposito Eni a Calenzano. Nella mattina di oggi, lunedì 16 dicembre, il procuratore, Luca Tescaroli, è tornato allo stabilimento insieme ai suoi consulenti specializzati in esplosivistica, incendi, chimica, impiantistica strutturale e piani di sicurezza. Un sopralluogo durato diverse ore: ogni esperto ha lavorato per rispondere ai diversi quesiti che sono stati posti. Sopralluogo finalizzato a ricostruire sì, ma anche ad accertare e definire le posizioni di garanzia, vale a dire le posizioni dei titolari degli obblighi relativi a prevenzione, cautele e tutele.
Intanto la ricostruzione del fatto, agevolata dal filmato di una telecamera puntata sull’area di carico dello stabilimento, cioè sulle pensiline alle quali si rifornivano le autobotti. Lo scoppio è avvenuto alla numero 6 mentre era in corso un intervento di riparazione straordinaria su una delle linee di benzina da parte degli operai di Sergen, ditta della provincia di Potenza specializzata nella manutenzione di impianti petroliferi i cui uffici sono stati perquisiti la settimana scorsa insieme a quelli di Eni. Gli operai della Sergen non erano gli unici a lavorare sul posto: un altro intervento riguardava la sistemazione dell’impianto di assorbimento dei vapori con la presenza di un sollevatore meccanico. Pare certo che mentre i conducenti delle autobotti facevano il pieno di benzina, nell’area di carico erano in corso contemporaneamente altri lavori. Sarà l’inchiesta a dire se si poteva fare tutto insieme, se c’era compatibilità tra rifornimento e manutenzione o se, invece, quella commistione si è trasformata in un conflitto irreparabile. Importante, su questo fronte, il Druvi, il Documento unico di valutazione dei rischi interferenti, obbligatorio quando in uno stesso sito sono in corso attività di tipo diverso.
L’inchiesta si muove anche su un altro versante: il Piano di sicurezza esterno, redatto su progetto di Eni, validato dalla prefettura di Firenze. Chi decide? chi esamina? Sicuramente non ha avuto voce in capitolo il Comune di Calenzano. “Non abbiamo esperti in materia – le parole del sindaco, Giuseppe Carovani – ci siamo rimessi alla valutazione della prefettura e abbiamo recepito il Piano in sede di Protezione civile. Certamente la previsione di 200 metri è sottostimata visto che l’incidente ha provocato danni a oltre un chilometro di distanza”.
Intanto, concluse le autopsie e terminati i riscontri sul dna che hanno consentito di attribuire una identità precisa ai resti umani, le salme sono state messe a disposizione delle famiglie per i funerali. (nadia tarantino)

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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