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Esplosione Calenzano, l’ultimo saluto alle cinque vittime. Toscana e Basilicata strette nel dolore


Tra oggi e domani i funerali degli operai morti nello scoppio del 9 dicembre nel deposito di carburante. Sempre gravi le condizioni dei due ricoverati al Centro grandi ustioni di Pisa. Prosegue la raccolta fondi per le famiglie


Nadia Tarantino


Ultimo saluto alle vittime dell’esplosione nel deposito Eni a Calenzano. I funerali dei cinque operai morti il 9 dicembre mentre si trovavano nello stabilimento di via Erbosa, sono in programma tra oggi e domani. Oggi, mercoledì 18 dicembre, a Sasso di Castalda, in provincia di Potenza, l’addio a Gerardo Pepe, 45 anni. E sempre oggi, in provincia di Matera, a Cirigliano, le esequie di Franco Cirelli, 50 anni. I due lavoravano per Sergen, azienda specializzata nella manutenzione di impianti petroliferi. I sindaci dei due piccoli centri che contano complessivamente un migliaio di abitanti, hanno proclamato il lutto cittadino. Nella mattina di domani, giovedì 19, a Bientina, in provincia di Pisa, le esequie di Davide Baronti, 49 anni. Sempre domani, ma nel pomeriggio, alle 15, nel Duomo di Prato il funerale di Vincenzo Martinelli, autotrasportatore di 51 anni; la salma è esposta alle cappelle del commiato della Misericordia. L’altra vittima che abitava a Prato, Carmelo Corso, sarà salutata l’ultima volta domani, nella chiesa di San Giorgio a Colonica, la frazione a sud della città in cui abitava con la famiglia. Sia al funerale di Vincenzo Martinelli che a quello di Carmelo Corso sarà presente un assessore della giunta comunale.
L’inchiesta della procura di Prato, che ipotizza i reati di omicidio colposo plurimo, disastro e omissione o rimozione dolosa delle cautele antinfortunistiche, non conosce sosta. La montagna di documenti, atti, contratti, corrispondenza, piani di sicurezza, certificazioni, attestati di formazione prelevati negli uffici di Eni, nel deposito di Calenzano e nella sede legale di Sergen a Grumento Nova, nel potentino, è al vaglio degli investigatori. Un lavoro complesso che va di pari passo con quello dei consulenti a cui la procura ha dato incarico di ricostruire la causa e la dinamica dello scoppio che alle 10.19 di lunedì della passata settimana ha disintegrato l’area di carico dello stabilimento, la parte, cioè, dove le autobotti fanno il pieno di carburante. Il 9 dicembre, nell’area di carico non c’erano solo le operazioni di rifornimento ma anche lavori di manutenzione che – è al momento l’ipotesi più accreditata – potrebbe aver avuto un ruolo di primo piano nell’incidente. Le diverse lavorazioni potrebbero aver creato una influenza irreparabile, un conflitto irreversibile. Saranno le riposte degli esperti in esplosivistica, incendi, chimica, impiantistica strutturale e piani di sicurezza, a ricostruire il terribile scenario. Il procuratore, Luca Tescaroli, ha dato sessanta giorni di tempo ai consulenti: le loro relazioni, assieme ad altri versanti investigativi, formeranno l’attesissima maxiperizia.
Intanto sono stabili, e sempre gravissime, le condizioni dei due operai ricoverati al Centro grandi ustioni di Pisa: Emiliano Braccini, 51 anni, di Collesalvetti (Livorno) e Luigi Murno, 37 anni, di Villa d’Agri, provincia di Potenza, trasfertista come le vittime Pepe e Cirelli.
La tragedia avvenuta a Calenzano ha suscitato grandissimo cordoglio e sono tante le persone che hanno manifestato la loro vicinanza aderendo alla raccolta di fondi che il Comune ha avviato per le famiglie delle vittime. Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha fatto sapere che le donazioni effettuate dal 13 al 17 dicembre ammontano a 8.118 euro a cui se ne aggiungono 5mila stanziati dall’amministrazione comunale. Il conto corrente resta aperto: IT43Y0200838103000107278108, acceso presso Unicredit.
“Ringraziamo – le parole del sindaco – chi sta aderendo alla raccolta fondi, gli enti che ancora esprimono la vicinanza alle vittime e al nostro territorio”. Le donazioni in favore delle famiglie dei lavoratori deceduti sono arrivate anche da fuori Toscana.
Calenzano, intanto, cerca di tornare alla normalità. Le aziende più vicine allo stabilimento Eni, danneggiate dall’esplosione, stanno riprendendo l’attività e nei prossimi giorni è in programma un incontro tra il Comune e le associazioni di categoria.
(nadia tarantino)   

  

 

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