La città di Prato conferma il progetto dell’Emporio della Solidarietà e lo finanzia per altri tre anni, affinché possa continuare a sostenere le famiglie bisognose. È stato firmato in Palazzo vescovile il nuovo protocollo d’intesa attraverso il quale Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato si impegnano a portare avanti il supermercato solidale di via del Seminario. L’accordo sottoscritto conferma i contenuti del precedente protocollo firmato nel 2021: il Comune di Prato assicura un contributo di 50mila euro l’anno fino al 2027; la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato metterà a disposizione 70mila euro per il 2025, cifra che sarà confermata negli anni successivi sulla base della disponibilità dei bilanci; la Provincia mette a disposizione, in comodato gratuito, gli ambienti di via del Seminario, dove si trovano il punto di distribuzione dei prodotti e il magazzino per la conservazione della merce; la Diocesi, attraverso la Caritas diocesana, dà un contributo annuale di 20mila euro per tre anni. La Fondazione Solidarietà Caritas onlus continuerà a occuparsi della gestione e dell’approvvigionamento. In totale sono 140mila euro all’anno.
“Senza la collaborazione degli enti cittadini non sarebbe possibile raggiungere questo risultato – ha commentato il vescovo Giovanni Nerbini –, abbiamo deciso di proseguire con convinzione questo progetto perché siamo consapevoli che questo servizio è un dono grande per tutti coloro che da soli non ce la farebbero ad andare avanti. La carità, prima di essere un gesto concreto, è un gesto di grande condivisione”.
Si tratta del settimo rinnovo di un accordo che nel 2006 ha portato all’apertura di un progetto al tempo inedito nel campo dell’assistenza: creare un luogo organizzato come un supermercato nel quale le persone possono fare la spesa e prendere solo quello che serve al loro fabbisogno. Non si spendono soldi, ma punti accreditati in una speciale tessera rilasciata dalla Caritas, dai servizi sociali del Comune e da una rete solidale individuata dai soggetti promotori.
La sindaca Ilaria Bugetti ha definito l’Emporio un “presidio di umanità” e un progetto necessario, perché “non è puro assistenzialismo, ma sceglie la dignità, è un servizio evoluto che dice ai fragili: non siete soli. Con questo accordo garantiamo un aiuto concreto a chi un domani potrebbe averne bisogno”
Un modello poi esportato anche in altre città italiane grazie all’esperienza maturata a Prato. Nel 2024 l’Emporio è riuscito a distribuire prodotti per un controvalore di oltre due milioni di euro a 1.728 famiglie.
“Quando si parla di bisogni primari – ha osservato la presidente Diana Toccafondi – non c’è solo quello all’alimentazione, è fondamentale anche la dignità, il non vergognarsi a chiedere aiuto in caso di bisogno. Oggi abbiamo rinnovato le promesse reciproche a essere parti attive dell’Emporio; la Fondazione Cassa di Risparmio ci ha sempre creduto, anche nell’attività formativa di questo progetto”.
La consigliera provinciale Paola Tassi, intervenuta in rappresentanza del presidente Simone Calamai, ha confermato l’adesione dell’ente: “consideriamo l’Emporio di fondamentale importanza per tutto il nostro territorio”.
Alcuni dati. Contando un numero medio di tre persone a famiglia, possiamo dire che nel 2024 l’Emporio è riuscito ad aiutare oltre cinquemila persone, appartenenti a 1728 nuclei familiari. Come detto sono stati distribuiti prodotti, alimentari e per la casa, per un controvalore di due milioni di euro (il 3% in più rispetto allo scorso anno). Sono aumentati anche agli accessi, passati da 2700 nel 2023 ai 2900 nel 2024. Il numero delle tessere distribuite – dunque degli utenti autorizzati a utilizzare il servizio – è rimasto invariato rispetto al 2023. Gli italiani sono il 49% del totale, una percentuale in linea con gli anni passati.
“L’Emporio è una macchina efficiente e complessa – ha detto Umberto Ottolina, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Prato – e funziona grazie al generoso apporto dei nostri volontari, uomini e donne che dedicano il loro tempo per il bene degli altri e che non smetteremo mai di ringraziare”.
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