Continua l’emergenza caldo in tutta la provincia, la colonnina di mercurio ormai è stabile intorno ai 36/37 gradi. Nonostante le temperature infuocate, però, non si registrano picchi di accessi al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano. “La situazione è sotto controllo, rispetto alla scorsa settimana – spiega Simone Magazzini direttore del dipartimento Emergenza e area critica Asl Toscana Centro – l’incremento delle persone che si rivolgono al pronto soccorso è intorno al 5%. Si tratta principalmente di anziani che arrivano disidratati, condizione che può portare anche a sviluppare infezioni. Se ci saranno incrementi, lo vedremo nei prossimi giorni con il perdurare delle alte temperature. Abbiamo però registrato un aumento di casi di Covid.”. Le raccomandazioni per affrontare l’ondata di caldo, che durerà ancora per tutto il fine settimana, sono le solite: non uscire nelle ore calde, mangiare leggero e bere molto, ma c’è anche un altro consiglio da seguire. “Prima di recarsi al pronto soccorso- spiega Magazzini – è opportuno consultare il medico di base questo per evitare di rimanere per ore in attesa di una visita”. I tempi di attesa sono in linea con quelli che si registrano durante l’anno, ma la novità riguarda il personale che viene utilizzato. “Per scelta – continua Magazzini – la Regione ha deciso di non ricorrere alle chiamate a gettone per i medici che lavorano nelle cooperative, ma di puntare sulla produttività aggiuntiva del proprio personale con esperienza nei pronto soccorsi o con specializzazioni equipollenti per coprire gli organici carenti. Nello specifico è stato fatto un accordo con Careggi, le aziende universitarie hanno meno problemi di personale, a supporto di Prato. Si tratta di medici altamente specializzati. Così riusciamo a mantenere i numeri necessari per il funzionamento del pronto soccorso. Nel futuro, se la specializzazione in medicina d’urgenza continuerà ad essere poco ambita, dovremo trovare soluzioni più complesse”.
L’innalzarsi delle temperature non influisce solo sulla salute delle persone anziane, ma anche su quella dei lavoratori edili tanto che la Regione ha stabilito ulteriori limitazioni alle attività nei cantieri nei giorni in cui il rischio, per la condizioni climatiche, diventi alto per gli addetti esposti al sole e con attività fisica intensa. L’ordinanza prevede sanzioni per chi violi le prescrizioni, è stata firmata dal presidente Eugenio Giani e vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata dalle 12.30 alle 16, ogni giorno, fino al 31 agosto, così come era già stato fatto la scorsa settimana, con le stesse indicazioni e gli stessi orari, per il lavoro nei campi e nelle serre. Fanno eccezione pubbliche amministrazioni, concessionari di pubblico servizio e loro appaltatori nel caso si tratti di interventi di pubblica utilità, protezione civile o salvaguardia della pubblica incolumità. Ordinanza accolta con soddisfazione dalla Cgil . “Da tempo chiediamo alle imprese, per mitigare i rischi, l’attivazione della Cigo in caso di temperature superiori a 35 gradi o, anche inferiori, ma percepite come elevate e di rimodulare orari e carichi di lavoro . Il presidente Giani e l’assessore Bezzini hanno risposto con una ordinanza che va esattamente in quella direzione a dimostrazione della loro attenzione alla qualità e alla sicurezza del lavoro”
Riproduzione vietata
