Emergenza affitti, anche il Casolare l’associazione che fa capo alla Caritas che si offre come garante fra proprietari e inquilini, non riesce a trovare case disponibili. Nel corso del 2023 su 122 domande, di cui 88 provenienti da famiglie straniere, è riuscito a dare risposta soltanto a sette. Alla carenza di alloggi si aggiunge anche, da parte di nove proprietari, il mancato rinnovo del contratto giunto a scadenza. “La situazione è sempre più difficile – ha spiegato il presidente Marco Borselli in Commissione 5– mancano case di ogni genere, ma soprattutto quelle più grandi che servono per famiglie numerose. Stiamo cercando di trovare una soluzione anche con la Diocesi, ma gli immobili a disposizione sono da risistemare. Un impegno economico che in questo caso si aggira intorno ai 18mila euro. L’idea era di scalare dall’affitto, ma più di due case, in queste condizioni, non siamo in grado di prendere in carico”. Per altri immobili, invece il costo dell’intrvento è decisamente inferiore.
Il Casolare si finanzia infatti, con la partecipazione a bandi pubblici (in particolare quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato), con l’8per mille messo a disposizione dalla Caritas Italiana, con donazioni di privati e con una convenzione da parte del Comune. “Purtroppo nonostante ogni anno facciamo l’accredito come agenzia casa presso la Regione, non sono arrivati mai i contributi: eppure in delibera si parla di duecentomila euro da dividere per le quattro agenzie toscane”. Al quadro complicato si aggiunge anche la pessima gestione in cui vengono tenute alcune case. “Questo – continua Borselli – crea danni agli immobili che, al momento in cui vengono lasciati, restano a nostro carico. Stiamo pensando anche a una sorta di corso preparatorio per gli inquilini proprio sulla gestione ma anche contro lo spreco nell’utilizzo del riscaldamento. Ovvviamente ci sono anche affittuari che hanno cura delle abitazioni. Purtroppo siamo anche dovuti ricorrere ad uno sfratto”. Nello scorso anno dieci famiglie che si erano rivolte al Casolare hanno ottenuto una casa da Epp, mentre sono stati 45 sopralluoghi negli 80 appartamenti gestiti, sette le famiglie che sono subentrate ad altre. Tra i sogni del Casolare anche quello di realizzare un housing sociale dedicato a quattro donne, che si aggiungerebbe ai due già gestiti. “Anche in questo caso serve una struttura appropriata – continua il presidente – in modo da garantire a ciascuna un minimo di privacy”.
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