Ancora nessuna certezza in casa Pd per la scelta del candidato sindaco di Prato. Stamani, 16 febbraio, il segretario regionale Emiliano Fossi ha fatto tappa in città per incontrare il sindaco Matteo Biffoni. Quasi un’ora di colloquio in palazzo comunale per fare il punto della situazione sul da farsi. Trovare il bandolo della matassa tra logiche di corrente, aspirazioni personali, consenso elettorale più o meno reale dei vari nomi in campo è complicatissimo. Tra l’altro la scelta deve tenere conto dei numeri in Direzione per far passare a maggioranza la decisione che sarà presa. Al momento nessuno dei nomi in campo, basta a se stesso. E’ necessario quindi un accordo tra le parti anche per evitare di andare a sbattere contro un muro.
Su chi ricadrà la scelta tra Marco Biagioni, Ilaria Bugetti, Simone Faggi, Ilaria Santi e Stefano Ciuoffo? La decisione dovrebbe arrivare a fine mese ma già la prossima settimana è prevista una decisa accelerazione perché saranno giorni decisivi sulla possibilità di dare il terzo mandato ai sindaci di tutte le città senza limiti di popolazione e dei presidenti di Regione. Una battaglia che si gioca sia al Senato, dove la Lega ha presentato due emendamenti al decreto elettorale, che nella Direzione nazionale del Pd da parte di tutti i sindaci del partito. Tra i più agguerriti c’è quello di Prato, Matteo Biffoni, giunto alla fine del suo secondo mandato. Ne fa però, una questione di democrazia. “Anche se arrivasse tra 1, 5 , 10 anni questa riforma fa bene al Paese. – afferma Biffoni – Per me è una battaglia di democrazia che avrei fatto anche se non fossi alla fine del mio mandato e devo dire che la Lega è stata coerente. La segreteria farà le sue valutazioni, lunedì c’è una Direzione dove si parlerà anche di questo. Io sono convinto di essere dalla parte del giusto – prosegue -. Quando ti eleggono i cittadini non c’è nessun problema per la democrazia, perché non c’è giudizio migliore di quello della gente. Mi auguro che la segreteria ci ascolti, perché la mia è la posizione, all’unanimità, di tutti i sindaci d’Italia che si sono espressi attraverso l’Anci. Onestamente farei un po’ fatica ad accettare una posizione diversa”.
Due gli scogli da superare: per la Lega la contrarietà dell’alleato Fratelli d’Italia e per i sindaci Pd, quella della segretaria Schlein. Difficile immaginare una svolta. Per questo a Prato si lavora al piano B.