Per la morte di Gianni Gesualdi, l’elettricista che il 19 luglio 2022 rimase folgorato da una scarica elettrica mentre stava effettuando un intervento sulla cappa della cucina del ristorante Tortellove, in via Tinaia, sono state rinviate a giudizio due persone: Angelo e Alberto Novelli, padre e figlio, soci con altri della Novelli Impianti, ditta di Montale della quale la vittima era dipendente. Il rinvio a giudizio è stato disposto oggi, giovedì 20 giugno, dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato, Francesca Scarlatti. Difesi dagli avvocati Eva Betti e Massimo Nitto, i due imputati devono rispondere di omicidio colposo: Alberto Novelli in qualità di delegato alla sicurezza e il padre in quanto preposto di fatto e incaricato di seguire i lavori. Il giudice ha anche accolto la richiesta di costituzione di parte civile della moglie, delle sorelle e dei genitori dell’elettricista, tutti assistiti dagli avvocati Stefano Belli e Alessandra Favi; i due avvocati hanno anche chiesto e ottenuto che la Novelli Impianti venisse riconosciuta responsabile civile. Definitivamente fuori dal procedimento la proprietaria dell’immobile.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Gesualdi stava operando al quadro elettrico della cucina per effettuare l’allaccio della cappa all’impianto quando, per tenersi in equilibrio, poggiò una mano sul bancone di metallo mentre con l’altra entrò in contratto con dei fili elettrici scoperti. Nel mirino le protezioni antinfortunistiche.
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