Il 61 per cento degli edifici situati nella provincia di Prato rientra nelle classi energetiche F e G, vale a dire le peggiori. A dirlo è Saie – Fiera delle Costruzioni che ha condotto uno studio sui dati del Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica sviluppato da Enea. Uno studio utile ad inquadrare la situazione degli edifici sotto il profilo dell’efficienza energetica. La lente di ingrandimento è stata puntata su tutte e dieci le province toscane partendo dal numero dei certificati Ape (Attestato di prestazione energetica) richiesto dal 2015, anno in cui è stato attivato il sistema, a oggi. Circa 235mila gli Ape, 84mila dei quali nel solo 2023 con un aumento del 22 per cento rispetto all’anno precedente. Complessivamente, a ricadere nella fascia F e G è il 58 per cento degli edifici testati, mentre mettendo tutti insieme i certificati delle classi più virtuose (A4, A3, A2, A1) si arriva ad appena il 12 per cento.
La provincia di Prato non se la passa bene anche se in Toscana c’è chi sta peggio: in classe F e G il 69 per cento degli edifici nella provincia di Massa Carrara, il 66 per cento a Pistoia, il 65 per cento ad Arezzo e a Grosseto. Al 61 per cento, insieme a Prato, compaiono Firenze, Lucca, Livorno e Pisa. Siena è al 58 per cento. Per quanto riguarda la somma delle classi A, le province toscane più virtuose sono Pisa, Lucca e Siena, rispettivamente 11, 10 e 9 per cento. A seguire, nell’ordine, Arezzo, Firene, Prato, Pistoia, Livorno, Grosseto e Massa Carrara.
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