Nata nei primi anni dell’Ottocento e ispirata al cosiddetto “finto cognac” pratese, la “Spoletta di Prato” torna a vivere grazie al lavoro dell’Associazione Galciana Sviluppo, impegnata nella riscoperta e valorizzazione di prodotti enogastronomici perduti.
Per far conoscere questo prodotto storico sono stati organizzati due appuntamenti: venerdì 11 aprile dalle 17.30 alle 19, presso il Bar La Biribaola (via Mannocci, 22 a Galciana) e sabato 12 aprile dalle 16 alle 17.30 ai Frari delle Logge (piazza del Comune) si terrà un assaggio gratuito aperto a tutte le persone interessate a scoprire il gusto di questo antico liquore pratese.
Per riportare in vita il liquore, l’associazione ha condotto un’approfondita ricerca storica attraverso gli archivi di Stato e ha raccolto testimonianze dirette da persone che conservano ricordi e racconti legati a questa tradizione del passato. Le ricerche sono partite da libri storici del 1910, come “Il Liquorista” del dottor Arturo Castoldi, e si sono arricchite delle indagini già condotte dallo storico Giampiero Guarducci, profondo conoscitore della cultura pratese, che ha dedicato anni allo studio di documenti e ricette tradizionali. Grazie anche al suo impegno, è stato possibile recuperare gran parte della formula originale del finto cognac.
“Nel XIX secolo – viene spiegato in una nota dell’associazione -, Prato era una città modesta e non poteva permettersi di importare il costoso cognac francese. Tuttavia, grazie alle competenze chimiche sviluppate dagli alchimisti pratesi, coinvolti nel settore tessile per la tintura dei tessuti, nacque un’alternativa locale. Questi esperti crearono una ricetta basata su alcol, frutta, erbe aromatiche e spezie. Dopo oltre un mese di macerazione, invece di affinare il liquore in botte come avveniva per il cognac francese, inserirono nella soluzione macerata della corteccia di quercia, che conferiva al prodotto il caratteristico colore ambrato e il sapore tannico tipico del cognac. Dopo circa tre mesi di preparazione, questo finto cognac risultava talmente simile all’originale che la maggior parte delle persone non riusciva a distinguerlo. Veniva consumato principalmente come correzione del caffè o come corroborante, sfruttando le proprietà benefiche delle erbe aromatiche utilizzate nella ricetta”.
Si racconta che il liquore veniva consumato anche dai soldati della milizia che, sotto il Granducato di Toscana, difendevano Prato e risiedevano all’interno del Castello dell’Imperatore. Durante i rigidi turni di guardia invernali, i militari ne facevano uso per riscaldarsi e mantenere la vigilanza lungo le mura e i bastioni della città. Per rendere omaggio a questa tradizione, il logo della Spoletta di Prato si ispira al Bastione delle Forche, una storica fortificazione ancora ben conservata, situata lungo le mura cittadine e costruita nel XVI secolo per volere di Cosimo I de’ Medici come parte del sistema difensivo della città.
Con il passare del tempo, questa preparazione andò perduta, ma oggi, grazie all’impegno di Galciana Sviluppo, il finto cognac pratese è tornato a vivere con il nome di “Spoletta di Prato”. La ricetta originale è stata rivisitata e corretta per adattarla ai palati moderni, mantenendo però intatti i suoi sapori unici e la tradizione che la caratterizzava. Una delle caratteristiche distintive della Spoletta di Prato è la separazione netta tra caffè e liquore, un effetto che si ottiene seguendo una scrupolosa preparazione che può essere consultata sul sito dell’associazione https://www.galcianasviluppo.it/spoletta-di-prato/.
La realizzazione del liquore è stata affidata all’Opificio Nunquam di Tavola, che ha dato vita a questa prelibatezza, e sarà inizialmente disponibile presso il Bar La Biribaola di Galciana e I Frari delle Logge nel centro di Prato. L’Associazione Galciana Sviluppo invita tutti gli esercenti della ristorazione, della Provincia di Prato, a prendere contatto con l’Opificio per portare questo prodotto nelle loro attività.
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