Vieri Bongini è morto nella notte all’età di 93 anni. E’ stato a lungo figura di primo piano nella Cgil, per la quale ha ricoperto la carica di segretario generale, e poi consigliere comunale e assessore. «Perdiamo un compagno, un amico, che fin dalla giovanissima età ha abbracciato la causa dei lavoratori, a partire da quel mondo contadino da cui proveniva – dice il segretario generale della Camera del Lavoro di Prato Lorenzo Pancini -. Una persona, un sindacalista che, nell’arco della sua vita, è sempre stato dalla parte del mondo del lavoro, si è sempre battuto per i diritti dei più umili, di chi veniva sfruttato, in fabbrica e nei campi. Per la Cgil è un grave lutto, una grave perdita».
Bongini, nato a Montaione (Fi), il 6 ottobre del 1930, in una famiglia di mezzadri, si iscrive giovanissimo alla Federazione giovanile comunista italiana e, quasi contemporaneamente, lavora nella Federmezzadri. Da sempre impiegato nel sindacato e nella Cgil, nel 1960 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Prato. Lascia il sindacato e la Cgil nel 1975 quando, nelle file del Pci, viene eletto consigliere comunale, per poi diventare assessore all’Agricoltura e al Decentramento, e dall’80 all’85 assessore al Bilancio
«A nome personale e dell’intera Cgil di Prato – continua Pancini – esprimo la mia vicinanza e le condoglianze alla famiglia. Con Vieri scompare una fulgida figura di attaccamento ai valori della solidarietà e del rispetto della dignità del mondo del lavoro. Un compagno pieno di passione civile e politica. Ciao, Caro Vieri, ci mancherai, mancherà a tutta la Cgil il tuo desiderio, la tua voglia di riscatto delle classi più popolari».