Papa Francesco è morto stamani, 21 aprile. Ad annunciarlo è stato il cardinale Kevin Farrel con queste parole: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Il Pontefice aveva 88 anni e si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli. Ieri l’ultima uscita pubblica quando aveva impartito la benedizione Urbi et Orbi nel giorno di Pasqua.
A Prato è ancora vivo il ricordo della storica visita di papa Francesco in città, avvenuta dieci anni fa, il 10 novembre 2015. In quella occasione Francesco decise di aprire il Convegno ecclesiale nazionale a Prato parlando di lavoro e invitando i pratesi a combattere “fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità e la giustizia”. Parole di profonda attualità ancora oggi, una eredità che il vescovo Giovanni Nerbini ha posto più volte all’attenzione della città.
La notizia della morte di papa Francesco è stata appresa con grande dolore dal vescovo Giovanni Nerbini e dalla Diocesi di Prato. Il vescovo Giovanni Nerbini alle 18 sarà in cattedrale per la recita del rosario e a seguire la celebrazione della messa in suffragio di papa Francesco. “Questa notizia ci coglie di sorpresa – dice monsignor Nerbini – e ne siamo profondamente addolorati. Invitiamo i sacerdoti diocesani a celebrare le messe di oggi per il Santo Padre, in particolare nella preghiera dei fedeli. Chiediamo l’invocazione dello Spirito Santo perché sappia indicare il cammino che tutti insieme possiamo percorrere per il bene della Chiesa”. Il vescovo Giovanni sottolinea come la morte di papa Francesco avvenga durante la solennità della Resurrezione del Signore, “credo sia il modo migliore per ricordarlo”. Questa mattina, appena si è diffusa la notizia, le campane della cattedrale di Prato hanno suonato in segno di lutto. Monsignor Nerbini ricorda papa Francesco come “persona estremamente cordiale, affabile”, aveva avuto modo di incontrarlo di persona un anno fa, durante la visita ad limina dei vescovi della Toscana in Vaticano: “fu un incontro veramente fraterno, abbiamo avuto anche dei colloqui individuali, si era mostrato molto interessato alla vita delle nostre Diocesi”.
“Da oggi il mondo è un po’ più solo, senza una voce forte e autorevole che richiami senza esitazioni ai valori universali della fratellanza e del rispetto tra i popoli”. Così la sindaca Ilaria Bugetti ha ricordato la figura di Papa Francesco non appena ha appreso della sua scomparsa. “Sono stati oltre dodici anni di pontificato caratterizzato dall’attenzione agli ultimi e al servizio del prossimo, dalla semplicità dei gesti e delle parole, dall’impegno quotidiano per la pace. – commenta Bugetti – E’ stato un esempio fulgido di umiltà e di forza, di dolcezza e di schiettezza, un pastore affettuoso e determinato. Ha scelto il nome di Francesco e ne ha portato il peso e la luce, stando sempre dalla parte degli ultimi. Con gesti semplici e parole profonde ha saputo parlare a tutti, credenti e non credenti, senza mai tirarsi indietro davanti alle sfide del nostro tempo. “La vera potenza è il servizio. Bisogna prendersi cura delle persone con amore e con tenerezza”. Un’eredità profonda – conclude Bugetti – che custodiremo sempre”. Il pensiero va anche alla visita che il pontefice ha fatto a Prato il 10 novembre 2015. La sindaca, all’epoca consigliera regionale, ha vissuto quel momento da vicino. Questo il suo ricordo: “L’arrivo del Papa a Prato nel 2015 fu preparato da una notte di festa in tutto il centro. La ricordo bene perché si alternavano canti e pellegrini che arrivavano. Un tempo quasi sospeso, degno di una veglia prima della festa. Quella mattina avevo un’emozione che non so descrivere. Ma so bene che non la scorderò mai”.La sindaca, a nome di tutta l’amministrazione comunale invierà un telegramma di condoglianze al vescovo di Prato, Giovanni Nerbini. Le bandiere sul Palazzo comunale e Palazzo Pretorio saranno issate a mezz’asta.
Il presidente della Provincia di Prato e sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha appreso con profondo dispiacere la notizia della morte di Papa Francesco: “Oggi è un giorno buio per tutti, credenti e non credenti – dice – perché perdiamo un uomo di pace, di speranza, una persona che ha dato tanto a questo mondo ferito dalle guerra e dalla violenza. Fin dalla scelta del suo nome, Francesco, il Papa si è schierato con gli ultimi ed ha dato voce ai piu deboli, agli emarginati. I suoi richiami alla pace, alla solidarietà, alla tolleranza tra i popoli restano un testamento morale che noi, uomini delle istituzioni, abbiamo il dovere di raccogliere e di seguire ogni giorno nel nostro operato per le comunita che siamo chiamati ad amministrare. Papa Francesco ci insegna a custodire l’umanità, il nostro ambiente. Francesco era una persona di buonsenso, di dialogo, di apertura, di grande empatia, un uomo che sapeva conquistare i cuori anche di chi non credeva. Non posso dimenticare la sua visita a Prato il 10 novembre 2015, il suo discorso dal pulpito del Duomo e il suo richiamo contro la corruzione e l’illegalità. Non lo posso dimenticare solo, in una piazza San Pietro vuota, durante il Covid. Non ci si salva mai da soli, ci ha insegnato ed ora insieme, tocca a noi andare avanti. A nome di tutta la Provincia di Prato e del Comune di Montemurlo esprimo profondo cordoglio al vescovo Nerbini di Prato e al vescovo Tardelli di Pistoia e a tutta la Chiesa cattolica”.
Lutto anche in Val di Bisenzio. “Quella di oggi – dice la sindaca di Vaiano, Francesca Vivarelli – è una grande perdita per il mondo. La voce di Papa Francesco, troppo spesso, è stata una vox clamantis in deserto, ma non ha mai smesso di richiamarci alla giustizia. Il mondo perde un Padre universale, capace di unire laici e credenti nel nome della giustizia sociale, della giustizia ambientale, della Pace. Francesco è stato un gigante del nostro tempo, forse l’unico davvero grande in un’epoca segnata dalla mediocrità”.
“Oggi la nostra comunità, insieme al mondo intero, piange la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco, guida spirituale amata e voce profetica dei nostri tempi – afferma la sindaca di Vernio, Maria Lucarini – Papa Francesco ha saputo incarnare un messaggio universale di umiltà, giustizia e fratellanza. Con parole semplici, ma profonde, è riuscito a parlare a tutti – credenti e non – richiamando l’umanità intera alla responsabilità verso gli ultimi, verso il creato, verso la costruzione di un mondo più giusto. In particolare, non possiamo dimenticare il suo instancabile impegno per la pace. In un tempo segnato da guerre, divisioni e tensioni globali, la sua voce è stata un faro di speranza e di dialogo. Ha avuto il coraggio di denunciare l’insensatezza della violenza, richiamando leader e popoli al valore sacro della vita umana e alla necessità, urgente e non più rimandabile, di riconciliarsi”. In segno di lutto per la scomparsa di Papa Francesco, il Comune di Cantagallo ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta. “È una giornata tristissima per l’umanità – dichiara il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Buongiorno -. La morte di Francesco lascia un vuoto enorme, non solo per i fedeli, ma anche per tutti coloro che credono nella pace, nella solidarietà e nella giustizia sociale. Se n’è andato il Papa del popolo, il Papa più grande e illuminato che il mondo abbia avuto. Oggi piangiamo la morte di un gigante della storia, la scomparsa di un uomo dall’altissimo valore morale, di una guida autorevole verso il Bene comune, di una delle ultime voci potenti a difesa degli ultimi della Terra”.
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