La prima edizione del concorso “La socialità del futuro è un progetto che possiamo realizzare” dedicato a Enrico Cavaciocchi, il presidente dell’ Arci scomparso il 14 maggio del 2022, è stato vinto dalla 3C del Liceo delle Scienze Umane Rodari . I ragazzi ,che hanno lavorato insieme alle insegnanti Sandra Storai e Alice Mazzanti, hanno presentato il progetto “La socialità del futuro: ossigeno per la mente” . Un lavoro che prevede la risistemazione di una parte dello spazio esterno della scuola, al momento non accessibile agli studenti, per trasformarlo in un luogo di socializzazione arredato con panchine, cestini e gazebo, come un luogo “che favorisca la connessione tra gli studenti, compresi gli studenti con disabilità o esigenze particolari, un ambiente dove ogni individuo si senta accolto e parte integrante della comunità scolastica”. Il premio è stato istituto per mantenere vivi l’entusiasmo e l’impegno di Cavaciocchi coinvolgendo i giovani delle scuole superiori pratesi in una progettualità sui temi a lui cari: la giustizia sociale e climatica, l’inclusione, la partecipazione, la promozione sociale, l’accesso alla cultura per tutti.
“È un’ emozione grande assegnare per la prima volta il premio di 2 mila euro dichiara la presidente dell’Arci di Prato, Ilaria Testa – Per tutta l’associazione una gioia pensare che ci sarà un nuovo spazio al’ interno di una scuola, creato dai ragazzi stessi, pensato per incontrarsi, socializzare e progettare il futuro. Da parte nostra non c’ è solo la volontà di ricordare Enrico ma l’impegno a stimolare e coltivare, con l’ entusiasmo e l’ energia che lo hanno sempre contraddistinto, idee innovative per fare comunità.”
Il progetto è stato valutato da una giuria composta dalla presidente di Arci Prato, Ilaria Testa, da quello della Provincia Simone Calamai, di ARCS, Gianluca Mengozzi, dalla professoressa dell’Università di Firenze Annick Magnier e dall’architetto Luca Erbaggio che ha commentato così il progetto “Leggere le motivazioni che hanno dato i ragazzi nelle loro scelte progettuali è stato davvero stimolante in virtù della acquisizione di concetti architettonici e spaziali fondanti quali la socialità, l’interazione e la condivisione dei luoghi … insomma l’accoglienza”.
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