Doppia inaugurazione a La Querce: il fontanello per la distribuzione gratuita dell’acqua naturale e frizzate e l’intitolazione dei giardini di via Bresci a Rolando Bulletti.
In via XXX novembre, Publiacqua ha posizionato il dodicesimo punto di distribuzione gratuita per l’acqua naturale e quella frizzante. “Un servizio – ha sottolineato il presidente Nicola Perini – che è molto apprezzato dalla cittadinanza. Duplice la sua funzione: offrire acqua di qualità, che è la stessa erogata dai rubinetti domestici, ma anche contribuire al rispetto dell’ ambiente abbattendo il consumo di bottiglie di plastica”.
Dal 2017 al 2023 i fontanelli di Prato hanno erogato oltre 34,5 milioni di litri. Tutto questo per un risparmio complessivo di oltre 23 milioni di bottiglie di acqua da 1,5 litri non prodotte con il risparmio per l’ambiente di circa 796 tonnellate di plastica e circa 4.776 tonnellate di CO2 e per le tasche dei cittadini di oltre 7,2 milioni di euro.
Gli altri fontanelli si trovano a Vergaio, Iolo, via Pomeria, Grignano, Fontanelle, Galceti, Tavola, Chiesanuova, Mezzana, San Paolo e San Giorgio a Colonica. Nel complesso dei 46 comuni dove Publiacqua gestisce il servizio, sono oggi installati 124 fontanelli che nel periodo dal 2017 al 2023, pur con gli effetti della pandemia, hanno erogato 230 milioni di litri di acqua con un risparmio per l’ambiente di oltre 152 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri non prodotte, trasportate e smaltite, e per le tasche delle famiglie del nostro territorio di oltre 48 milioni di euro dati dal mancato acquisto delle stesse bottiglie. Numeri quelli appena elencati che diventano ancora più importanti se si considera che per produrre 25 bottiglie di plastica da un litro e mezzo, occorrono 2 chilogrammi di petrolio e 17 litri e mezzo di acqua. È sufficiente moltiplicare questi pochi numeri per i milioni di bottiglie consumate ogni anno per avere l’idea della dimensione del risparmio ambientale: meno consumo di risorse e meno rifiuti.
Fontanello che si trova nei giardini che da oggi portano il nome di Rolando Bulletti giovane marinaio, l’unico di Prato ad essere arruolato in Marina, dato per disperso in seguito all’affondamento della Regia torpediniera Cigno il 16 aprile 1943 nel Canale di Sicilia da parte di navi inglesi. Il suo corpo era stato ripescato dopo giorni di ricerche con indosso il giubbotto di salvataggio che riportava il numero identificativo del sergente fiorentino Athos D’Orazi. Un tragico scherzo del destino, che fece sì che il giovane pratese venisse seppellito a Pantelleria con il nome di un altro. D’Orazi si salvò perchè non era a bordo grazie ad una licenza che gli aveva ceduto proprio il giovane Bulletti e il sergente per riconoscenza gli aveva dato il proprio giubbotto salvagente con impresso il suo nome. Nessuno di coloro che erano sulla nave si salvò. E fu proprio D’Orazi a far emergere il fatto, ad occuparsi delle ricerche, dell’estumulazione della salma per il riconoscimento e del suo trasporto a Prato per seppellire i resti nel cimitero de La Querce, rimanendo poi sempre vicino alla famiglia del marinaio scomparso. A narrare questa storia è stata la giornalista Serena Quercioli nel suo libro “Rolando Bulletti. La tragedia del marinaio arruolato sul Cigno”.
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