Categorie
Edizioni locali

Dopo un secolo di vita finisce la storia del Molino Bardazzi: il 31 ottobre il tribunale decide sul concordato


La storica azienda di Vaiano costretta ad alzare bandiera, bianca messa ko dalle impennate dei prezzi del grano e dell'energia. L'impegno del titolare per saldare tutti i creditori al cento per cento


Nadia Tarantino


Una storia durata 104 anni, interrotta dal potentissimo composto della pandemia e della guerra in Ucraina che ha portato alle stelle i prezzi delle materie prime e dell’energia e svilito i consumi. E’ successo questo al Molino Bardazzi. L’azienda, un anno fa, è stata costretta a spegnere per sempre i macchinari e l’insegna nel centro di Vaiano, nonostante un consolidato volume di commesse e un altrettanto consolidato giro di clienti. A ottobre, il 31, il tribunale di Prato deciderà sull’ammissione al concordato semplificato. Salvo improbabili colpi di scena, il Molino Bardazzi potrà mettere in vendita i suoi beni e pareggiare i conti con i creditori. Beni che, va detto a chiare lettere, sono, oltre a quelli aziendali, anche quelli personali della famiglia che per generazioni, dal 1919, ha gestito la storica impresa. Non un dettaglio, anzi: il concordato che si profila all’orizzonte è uno dei rarissimi casi con una “garanzia di pagamento al 100 per cento”, che vuol dire la piena soddisfazione di tutti i creditori per una somma totale che sta sotto il milione di euro.
Advisor della procedura sono l’avvocato Simone Calzolai per la parte giuridica e il commercialista Andrea Taddei per la parte contabile che, con l’aiuto dell’avvocato Chiara Berti, in questi mesi hanno tracciato la via da seguire. Primo passo la composizione negoziata della crisi: sotto la supervisione di un esperto nominato dal tribunale, il tentativo di trovare un accordo con i creditori è andato in fumo. A mettersi di traverso sarebbero state le banche. Un inciampo che però non è stato vano: aver fatto tutto secondo la legge, aver rispettato uno ad uno i passaggi del complesso istituto, ha aperto l’iter verso il concordato semplificato.
Tra i beni che finiranno sul mercato c’è il mulino: un immobile che avrebbe potuto risolvere tutti i problemi se non avesse avuto il vincolo della destinazione. Quello è un mulino, è sempre stato un mulino e un mulino resterà. La rigidità del Piano regolatore generale non consente destinazioni d’uso diverse. Trecentomila euro circa il valore di mercato dell’edificio così com’è. Un immobile nel quale è stata scritta una storia che ha sempre privilegiato la qualità alla quantità e nel quale, nel 2011, è nata la filiera GranPrato, circa 1.500 quintali di farina prodotti ogni anno per la ventina di aziende del consorzio costituito per esaltare una delle eccellenze pratesi: il pane.
La pandemia prima e a ruota la guerra hanno dato il colpo di grazia ad un sistema di nicchia già messo a dura prova da un mercato sempre più affine alla grande distribuzione. Il Molino Bardazzi, assieme ai suo avvocati e consulenti, ha dato una risposta di qualità: la proprietà ha messo a disposizione tutti i suoi beni per chiudere come meritano di essere chiusi 104 anni di storia.
(nadia tarantino)

Edizioni locali: Val di Bisenzio
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia