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Dopo quella per la fine del Ramadan San Domenico ospiterà la Festa del sacrificio della comunità islamica bengalese


La Diocesi accorda l’utilizzo del piazzale interno della parrocchia, solitamente usato come parcheggio. Non verrà sacrificato nessun animale, ma ci si ritroverà in una preghiera collettiva e si ascolterà un sermone in arabo e in italiano


Samuela Pagliara


Dopo aver ospitato le celebrazioni per la fine del Ramadan, la Diocesi di Prato ha concesso l’utilizzo del piazzale interno del complesso di San Domenico per ospitare la “Festa del sacrificio”, una tradizionale ricorrenza religiosa musulmana. Nella mattinata di domani, venerdì 6 giugno, la comunità di fedeli del Centro islamico bengalese si ritroverà per una festa pacifica e gioiosa alla quale parteciperanno anche altre comunità del territorio come quella pakistana, marocchina e di altre nazionalità.

“Siamo certi che sarà un bellissimo esempio di solidarietà e armonia, proprio come avvenuto in occasione dell’Eid al-Fitr (la preghiera per la fine del Ramadan) – assicura il coordinatore Mohammad Ajman Hossain – Questo gesto riflette lo spirito di unità, rispetto e sostegno reciproco che rafforza la nostra città, ringraziamo ancora una volta la Diocesi, il Comune e la Questura per averci dato questa possibilità”.

In questo giorno si evoca l’episodio descritto nel Corano, nel quale Abramo sacrifica suo figlio Ismaele. Mentre sta per compiere il gesto, in obbedienza al volere divino, che intende metterlo alla prova, Abramo viene fermato dall’angelo Gabriele inviato da Allah e autorizzato a sostituire il figlio con un ariete. L’episodio è molto simile a quello presente nella Bibbia, anche se nel libro della Genesi, il figlio che sta per essere sacrificato è il secondogenito Isacco – progenitore degli israeliti – e non Ismaele. La festa si celebra per ricordare l’incrollabile fiducia di Abramo nei confronti di Dio, “ma anche – sottolinea Hossain – la disponibilità a rinunciare a ciò che si ha di più caro per amore della rettitudine”. A Prato non verrà sacrificato nessun animale, ma ci si ritroverà in una preghiera collettiva e si ascolterà un sermone in arabo e in italiano. Il 30 marzo scorso, come si ricorderà, il piazzale interno di San Domenico, solitamente usato come parcheggio, è stato utilizzato dal Centro islamico bengalese come luogo di preghiera. In quella occasione a essere celebrata era la fine del digiuno che aveva accompagnato i fedeli nei giorni del Ramadan. Tutto si svolse in modo pacifico e corretto e quando i rappresentanti della comunità decisero di incontrare il vescovo Giovanni Nerbini per ringraziarlo dell’opportunità accordata, lui scese in piazza Duomo e invitò i presenti a bere un caffè. “Abbiamo deciso di permettere loro di riunirsi e crediamo che questo gesto possa essere un atto di amicizia molto significativo nell’anno giubilare dedicato al tema della speranza”, disse allora il Vescovo.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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