Quattordici anni: tanti ne sono passati dalla morte di tre donne nel sottopasso allagato e tanti ce ne sono voluti per riaprire l’infrastruttura che collega le frazioni di Narnali e Maliseti, nella zona ovest di Prato. “Quattordici anni sono tanti, un tempo lunghissimo ed è difficile spiegare ai cittadini perché solo oggi arriviamo a questo traguardo”, le parole della sindaca, Ilaria Bugetti.
Il momento tanto atteso, ultimo tassello di un percorso faticoso e non privo di intoppi, porta la data del 31 ottobre 2024, 5.140 giorni dopo la tragedia. Il tempo di spostare le transenne che subito le prime macchine hanno attraversato il sottopasso: chi lo imbocca da via Ciulli si trova davanti ad uno scenario che nel 2010 non esisteva: l’ospedale Santo Stefano.
Dopo la morte delle tre donne, rimaste intrappolate con la loro auto nel sottopasso trasformato in una vasca dall’esondazione del torrente Vella, i sigilli che sono stati tolti nel 2022 quando il Comune ha presentato alla magistratura il progetto della cassa di espansione. Un elemento di sicurezza messo in campo anche grazie all’accordo con la Asl e che è stato la soluzione a tutti i problemi. Circa 300mila euro la somma che l’amministrazione comunale ha impegnato per arrivare alla riapertura del sottopasso. “Riapriamo – ancora Bugetti – ma manteniamo grande prudenza con un monitoraggio continuo del sottopasso. Riapriamo ma non festeggiamo, non è una festa questa”. Un inciso rivolto chiaramente a Lorenzo Frasconi, ex dirigente del servizio Mobilità del Comune (oggi consigliere comunale di opposizione) finito sul banco degli imputati per omicidio colposo e uscito pienamente assolto dopo anni di processo (leggi).
Accanto alla sindaca, a ufficializzare il ritorno alla normalità sia in via Ciulli che in via Scarlatti, il vicesindaco, Simone Faggi, e l’ex sindaco Matteo Biffoni. Proprio Biffoni ha spinto tantissimo per restituire alla città il sottopasso: “Nel tempo abbiamo lavorato a una serie di progetti fossero in grado di dare massima sicurezza ad un luogo che resta teatro di una disgrazia immensa – il suo commento – ci siamo confrontati continuamente con la magistratura e alla fine è arrivata la svolta con il progetto della cassa di espansione. Dall’ok al dissequestro abbiamo lavorato con impegno e oggi, finalmente, seppure con un po’ di ritardo rispetto ai tempi previsti, questo spazio viario riapre dando respiro al traffico in tutta la zona”.
Qualche residente si è affacciato ad ascoltare e ad assistere alla riapertura poco convinto della sicurezza del sottopasso in termini di viabilità, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti.
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