Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina arrestato e condannato per aver importato droga dall’Olanda e averla ceduta agli ospiti dei festini che organizzava nell’appartamento del compagno, è tra i testimonial del Cammino di San Jacopo, il tratto toscano che porta a Santiago di Compostela, una delle mete più antiche e famose dei pellegrinaggi cristiani. Francesco Spagnesi, ridotto allo stato laicale da papa Francesco a settembre 2023, compare nella foto del cartello turistico collocato di recente in pieno centro storico, nell’area di Borgo al Cornio, all’angolo tra via Garibaldi e via dei Tintori, per indicare la seconda tappa del Cammino di San Jacopo.
La foto è stata scattata in occasione di una delle ostensioni della Sacra Cintola dal pulpito della cattedrale: immagine calzante visto che il cartello fa riferimento alla reliquia mariana: “Fu un pellegrino crociato – si legge – a portare la Sacra Cintola a Prato”. Spagnesi è accanto a monsignor Gastone Simoni, vescovo di Prato fino al 2012, scomparso il 28 agosto 2022, e a don Luca Rosati, storico parroco della chiesa di San Pietro a Galciana. Una foto che se fosse solo datata non richiamerebbe l’attenzione di nessuno, ma che contiene un clamoroso errore che evidentemente è passato inosservato alla Regione Toscana e al Comune di Prato che, a leggere il cartello, sono i promotori della tappa dell’itinerario turistico. Fatto sta che il volto di Spagnesi non è passato inosservato ad un lettore di Notizie di Prato che ne fa una questione di opportunità.
Come ricostruito poi dal Comune di Prato, i cartelli sono stati affissi nel gennaio di quest’anno su richiesta dell’Ufficio turistico di Pistoia, Comune capofila del Cammino di Sant’Iacopo. Evidentemente chi a Prato avrebbe dovuto controllarne il contenuto non l’ha fatto.
Francesco Spagnesi fu arrestato a settembre 2021. A suo carico non solo l’accusa di importazione e cessione di droga, ma anche di truffa e appropriazione indebita: il primo reato commesso nei confronti dei fedeli a cui chiedeva i soldi con la scusa di aiutare le famiglie povere, e il secondo commesso nei confronti della Misericordia di cui era correttore. (nt)