Salone Consiliare del Comune gremito di studenti delle scuole superiori Cicognini-Rodari, Dagomari, Buzzi e Datini e della scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri di Vernio per l’incontro “Vite in cerca d’identità. Capire e prevenire il disagio giovanile”, organizzato stamani 16 novembre da Pamat Prato (Prevenzione Abuso Minori Associazione Toscana) con il patrocinio del Comune e della Provincia in occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebrerà il prossimo 20 novembre. Per Pamat erano presenti la presidente Monica Pratesi ed Elena Casavecchi. C’erano inoltre l’assessora alla Città Contemporanea Maria Logli, la vicepresidente della Provincia Federica Palanghi, la procuratrice della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Firenze Roberta Pieri, Giuseppe Caputo, ricercatore e docente di Sociologia e Filosofia del diritto presso l’Università di Firenze, Sara Zanforlini, psicologa e dottoranda in Scienze dell’Educazione e Psicologia presso l’Università di Firenze, e Eugenio Arcidiacono, giornalista di “Famiglia Cristiana”.
Il gruppo come maschera dell’identità personale, i social media come dimensione virtuale, l’eterno confronto con gli altri e l’urgenza di apparire all’altezza delle aspettative della società: sono stati questi i temi al centro dell’incontro interattivo, in cui sono state rivolte diverse domande ai ragazzi presenti, che hanno risposto al sondaggio attraverso il proprio smartphone sul modo di trascorrere il tempo libero, il luogo preferito da frequentare, lo spazio dato ai social, riferimenti e modelli seguiti: “Emerge chiaramente la voglia di ritrovarsi e stare insieme dei più giovani e questa è una cosa più che normale e positiva – afferma l’assessora Maria Logli – Sta poi alle istituzioni e alle associazioni collaborare con le famiglie e la scuola per fare rete e fornire i canali giusti e le occasioni giuste per i più giovani. Per questo il Comune di Prato ha creato l’Osservatorio di sostenibilità socio-ambientale dell’infanzia e dell’adolescenza che raccoglie le associazioni e le professionalità del territorio che si occupano di accompagnamento e presa in carico di ragazzi, che sono cittadini del presente e non solo del domani: questo ci permette di capire dove ci sono delle carenze e dove nasce il disagio permettendoci di intervenire, in collaborazione con la scuola ed altre realtà”.
“Il nostro obiettivo è ascoltare per comprendere i ragazzi – dice la presidente di Pamat Prato Monica Pratesi – In questo incontro cambiamo quindi prospettiva e vogliamo che siano gli studenti a fornirci gli spunti di riflessione per capire cosa genera il disagio giovanile e cosa porta al dilagante fenomeno delle baby gang. Per noi di Pamat, che da 37 anni facciamo volontariato a Prato per la prevenzione degli abusi sui minori, questo è un elemento molto importante”.
Empatia e rispetto per le diversità sono stati il punto di incontro tra relatori, esperti e i ragazzi in platea, le chiavi di volta per prevenire e combattere il disagio. Ma un ruolo importante lo giocano anche lo studio come strumento di emancipazione e libertà e la famiglia come primo nucleo sociale, come ha affermato ieri proprio nel Salone Consiliare anche il procuratore Nicola Gratteri, ospite di Un Prato di Libri.