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Dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Ecco cosa chiede il quinto quesito referendario


Domenica 8 e lunedì 9 giugno anche i cittadini pratesi saranno chiamati alle urne per votare i cinque referendum ritenuti validi dalla Corte Costituzionale. Ecco un focus da parte della Cgil sul quinto quesito, che propone di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana


Stefano De Biase


Mancano meno di dieci giorni al momento del voto per il referendum dell’8 e 9 giugno. Dopo la costituzione in tutta la provincia dei comitati referendari di Prato, Montemurlo, Vallata, Montalbano e ospedale, adesso si va avanti con l’organizzazione delle iniziative per i cinque sì sui vari territori. Dopo la mobilitazione al mercato di Maliseti, l’attività al mercato di Galciana, ieri il volantinaggio a San Paolo,oggi ci sarà l’appuntamento al mercato Terra di Prato in piazza del Mercato Nuovo. Lunedì 2 giugno, invece, ci sarà una cena referendaria in programma dalle 20 al circolo Costa Azzurra a La Macine. Per prenotazioni entro stasera: 348/8456098, oppure 347/7768160, 0 335/6874294.

Ma cosa sono chiamati a votare gli elettori? I quesiti sono riassumibili in: stop ai licenziamenti illegittimi, più tutele per i lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più sicurezza sul lavoro e più integrazione grazie all’ottenimento della cittadinanza italiana.

Ecco un’analisi più approfondita del quinto quesito, che propone di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.

“Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni – spiegano dalla Cgil -. Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese”.

Ricordiamo che la Corte Costituzionale ha ritenuto validi 5 quesiti referendari per i quali nel 2024 sono state raccolte 5 milioni di firme. Lo slogan della Cgil è: Votiamo sì per cambiare l’Italia. Il voto è la nostra rivolta. “Il nostro obiettivo è il raggiungimento del quorum, ottenere un’ampia vittoria dei cinque sì e riuscire in questo modo a modificare alcune norme fondamentali in tema di lavoro e cittadinanza – aggiungono dalla Cgil -. Sul territorio ci aspettano altre due settimane di lavoro intenso, dove fra eventi e iniziative cercheremo di garantire alla cittadinanza una comunicazione efficace e capillare”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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