Dieci mesi per una Moc, un esame fondamentale per monitorare la salute delle ossa in una donna di 96 anni con gravi problemi di fragilità. Una tempistica che, nel caso di una persona così anziana, non è solo inaccettabile: può diventare pericolosa.
Moreno Mannini, figlio della paziente, ha scritto direttamente al ministero della Salute per denunciare quanto accaduto. “Vivo all’estero – racconta – e mia madre è assistita da una badante che il primo giugno si è recata in farmacia per prenotare l’esame. Le hanno dato appuntamento per il 1° aprile 2026. Mi auguro che nel frattempo sua salute non peggiori, ma è un’attesa assurda, a qualsiasi età, figuriamoci a 96 anni”
La Moc non è solo un esame di controllo: è essenziale per decidere eventuali modifiche alla terapia dell’anziana, che riceve una puntura specifica ogni sei mesi. Anche su questo fronte, la macchina burocratica ha rallentato tutto: “Mia madre ha diritto all’esenzione – continua Mannini – ma ogni primavera deve essere rinnovata. Quest’anno, vivendo all’estero, ho dimenticato di farlo e la puntura non è stata prescritta. Ho dovuto lottare per riattivare l’esenzione, nonostante nulla sia cambiato, se non che lei invecchia”.
Ora la famiglia è davanti a una scelta difficile: aspettare quasi un anno, rischiando il peggioramento della salute dell’anziana, oppure rivolgersi al privato, dove però i costi salgono notevolmente rispetto ai 38 euro previsti nel sistema sanitario pubblico
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