Dopo la pioggia, la poesia assoluta. Ieri sera, mercoledì 4 settembre, in una piazza Duomo da tutto esaurito è salito sul palco Francesco De Gregori. Il leggendario cantautore romano, che non ha bisogno di presentazioni, ha incantato il pubblico con una scaletta che ha ripercorso i passaggi chiave di una carriera lunga mezzo secolo. Il “Principe”, così lo aveva ribattezzato l’amico di una vita Lucio Dalla, ha regalato alla città i suoi migliori successi ma anche alcuni pezzi più ricercati. Testi profondi, metafore sottili e riferimenti alla tradizione folk rock americana di Bob Dylan, il live è stato un concentrato di pura intensità. Con la voce inconfondibile di un artista senza tempo, ha dipinto le canzoni italiane più belle degli ultimi cinquant’anni riuscendo a creare immaginari e ritornelli scolpiti nel cuore di intere generazioni. Il concerto, lungo due ore, si è aperto con la “Lettera da un cosmodromo messicano” contenuta nell’album “Mira Mare 19.4.89” uscito nel 1988 per poi “pescare” anche “L’abbigliamento di un fuochista” da “Titanic”, album del 1982. De Gregori, penna sottile e netta, ha riportato l’ascoltatore in un viaggio all’interno dei propri ricordi personali legati indissolubilmente a periodi storici che non torneranno ma che, grazie ai suoi pezzi, conservano ancora la magia originale. Canzoni come “La donna cannone” o “Rimmel”, arrivate solo alla fine, sono state per molti colonne sonore di storie d’amore passate e presenti. E poi il tema della guerra, ancora tristemente attuale, con “Generale” che risuona come una preghiera. De Gregori, che ha sulle spalle brani da antologia, ha riportato in piazza “La Storia” del nostro Paese tra politica, fede e immigrazione. I suoi dischi, proprio come i grandi classici della letteratura, regalano ad ogni ascolto sfumature nuove mai notate prima. Il pubblico poi ha salutato il cantautore abbandonandosi ad un valzer sulle note di “Buonanotte Fiorellino”.
Ad accompagnarlo sul palco la sua band composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Carlo Gaudiello (tastiere), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni) con la corista: Francesca La Colla. Ad aprire il live è stata Angela Baraldi, già ospite di alcuni tour del cantautore romano, la prima volta nel 1993. Il concerto, l’ultimo in piazza Duomo del tabellone del Settembre Prato è Spettacolo, è stato organizzato in collaborazione con Leg (Live Emotional Group).
La scaletta:
Lettera da un cosmodromo messicano
L’abbigliamento di un fuochista
I muscoli del capitano
Bufalo Bill
Atlantide
Deriva
L’uccisione di Babbo Natale
I Matti
Diamante
Il vestito del violinista
Generale
Il cuoco di salò
La leva calcistica della classe ’68
Falso Movimento
La valigia dell’attore
La storia
La donna cannone
Pezzi di vetro
Anidride solforosa
Rimmel
Buonanotte Fiorellino