Più uscite che entrate con deficit di 4 milioni di euro nel 2020 e di 3 milioni 700mila nel 2021: cifre che hanno imposto misure di ripianamento che però, per tempistiche e per modalità di sovvenzione, sono finite sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti che sta continuando l’accertamento sui bilanci del Comune di Montemurlo. I magistrati della sezione regionale di controllo hanno sottolineato “una modalità di finanziamento del disavanzo di amministrazione non corretta rispetto alla norma” e al tempo stesso – va detto – hanno evidenziato che “gli elementi forniti dal Comune su rendiconti 2022 e 2023 sembrano indicare un miglioramento della condizione di squilibrio dell’ente”. E’ stato, nei giorni scorsi, proprio il Comune, con una nota relativa all’approvazione del bilancio consuntivo 2024, a tradurre in numeri i buoni segnali: “Disavanzo di un milione 800mila euro che dimostra – è scritto – il lavoro di miglioramento della situazione economica e finanziaria a seguito del disavanzo che si creato sei anni fa sul ricalcolo dei consuntivi 2017-2018”. La Corte dei Conti, nelle sue carte ultime – datate aprile 2025 – parla però di squilibri anche più recenti – 2020 e 2021 – ma ad ogni modo un miglioramento è un miglioramento.
Il rendiconto 2020 è stato chiuso con un avanzo di poco superiore a 9 milioni 650mila euro, “non sufficiente però a ricostituire i fondi accantonati, vincolati e destinati ad investimenti, complessivamente quantificati in qualcosa più di 13 milioni 745mila euro”. I giudici hanno suddiviso la natura del deficit: circa 3 milioni 250mila euro il disavanzo di gestione e il resto da riaccertamento straordinario. Lo stesso è stato fatto per il 2021: disavanzo di gestione per un ammontare di 2 milioni 875mila euro circa e da riaccertamento straordinario per poco meno di 855mila a fronte di un avanzo di amministrazione di poco superiore a 11 milioni e a un totale di fondi accantonati, vincolati e per investimenti di circa 13 milioni e mezzo. Il controllo dei giudici contabili ha anche rilevato uno scarto di 1.708 euro nel conteggio delle quote vincolate dalla legge rispetto all’incasso di sanzioni per il Codice della strada e di entrate da permessi a costruire. Rispetto a quanto punto arriva proprio oggi in Consiglio comunale l’aggiustamento. Il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai: “Dall’analisi del rendiconto 2020-2021 della Corte dei Conti, è stato rilevato che l’ente ha incassato 1.700 euro in più rispetto a quanto iscritto in bilancio sui fondi a destinazione vincolata, cioè sanzioni al Codice della strada e oneri di urbanizzazione. Tali risorse erano state contabilizzate ma non vincolate nei capitoli corrispondenti. Con il passaggio in Consiglio comunale andiamo a fare questa modifica, ovviamente tale rettifica comporta un cambiamento di eguale importo sui consuntivi 2021, 2022, 2023 e 2024”.
Il lavoro dei giudici contabili, chiuso in una ventina di pagine, contiene altro. Nell’occhio del ciclone è finita la modalità di rientro: la Corte dei Conti ha avviato un approfondimento istruttorio sul 2021 finalizzato a verificare la corrispondenza tra misure adottate per ripianare il disavanzo e norme contabili.
“E’ emerso – si legge nelle carte – che il Comune ha inteso finanziare il deficit con un piano di rientro quinquennale 2022-2026, mentre la normativa dice che il disavanzo accertato con il rendiconto di gestione deve essere immediatamente applicato all’esercizio in corso contestualmente alla delibera di approvazione, oppure può essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione e in ogni caso non oltre la consiliatura”. Consiliatura che, per spiegare, finiva nel 2024 e dunque due anni prima del termine del piano di riassorbimento. In più: la Corte dei Conti ha posto l’accento sul fatto che nel 2021 non risultavano ancora ripianati i disavanzi emersi nelle gestioni 2015 e 2016: “Non solo questo evidenzia – parola dei magistrati – il mancato rispetto della norme che impone un ripristino tempestivo delle condizioni di equilibrio finanziario, ma anche la sostanziale difficoltà del bilancio d’esercizio dell’ente a garantire la copertura delle quote di disavanzo applicate e, anzi, la sua propensione a generare margini di deficit aggiuntivi”.
Altro rilievo il fatto che “la quota negativa risulta di fatto alimentata da risorse vincolate per legge al finanziamento generico di investimenti che risultano distolte dal loro ordinario impiego per essere destinate a spese di diversa natura o al finanziamento del disavanzo. Questo fenomeno – si legge – comporta una distorta rappresentazione del risultato di amministrazione, che deve essere corretta e compensata al fine di garantire il pieno rispetto del principio di veridicità e attendibilità degli atti di rendiconto, e il ripristino della sana gestione finanziaria”. Rispetto alla “persistenza del disavanzo di natura gestionale in un arco temporale così ampio – è riportato nelle carte dei magistrati contabili – oltre a sollevare gli aspetti di irregolarità nelle procedure di finanziamento, va particolarmente attenzionata poiché indice della incapacità del bilancio di esercizio di far fronte alle quote di ripiano programmate nei diversi anni. Tali aspetti di particolare preoccupazione, per quanto mitigati dal segnalato recupero delle quote di disavanzo gestionale negli esercizi 2022 e 2023, saranno valutati nella fase di esame delle misure correttive richieste”.
Altro capitolo la gestione di cassa: “Nel triennio 2019-2021 ha evidenziato l’impiego di anticipazioni di tesoreria non rimborsate al termine di ciascun esercizio e di fondi aventi specifica destinazione per spese di parte corrente, non ricostituiti alla fine delle diverse annualità. Tali circostanze denotano una sostanziale difficoltà nella gestione dei flussi di cassa con evidenti riflessi sul bilancio del Comune – si legge ancora – per i costi connessi all’esposizione bancaria e i connessi rischi per l’equilibro e la stabilità finanziaria dell’ente. Tale irregolarità si associa ad una condizione di squilibro del bilancio per la quale si rende necessario un intervento correttivo immediato”. (nt)
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