Gli enormi problemi d’organico e strutturali del palazzo di giustizia pratese sono ancora una volta al centro di un Consiglio comunale straordinario. Oggi pomeriggio, 11 aprile, esattamente come due anni fa, chi guida Procura e Tribunale e anche chi ci lavora, ha disegnato un quadro da brividi, soprattutto per quanto riguarda il personale amministrativo, La scopertura media è attorno al 50% contro il 25% nazionale. Maglia nera alla scopertura degli organici del Giudice di Pace che tocca il 60% (su 15 assegnati sono 6 in servizio). Seguono l’Unep (uffici notificazioni, esecuzioni e protesti) dove manca il 57% degli amministrativi (su un organico di 21 persone ne sono state assegnate 9), il Tribunale con il 45% (40 su 72) e la Procura con il 39 % (20 su 33). Situazione decisamente migliore sul fronte magistrati: per il Giudice di Pace su 14 assegnati, 7 posti sono coperti (50%), in Tribunale è garantito l’85% dei giudici (22 su 26 previsti, anche se cinque hanno vinto il concorso per altri sedi ) e, infine, in Procura i magistrati in organico sono 10, quelli effettivi 8 (80%).
Permangono i problemi cronici legati all’edilizia giudiziaria anche se, il presidente del tribunale Francesco Gratteri, nella sua relazione ha ipotizzato una partenza in tempi abbastanza veloci per l’asportazione del materiale pericoloso dal controsoffitto il rifacimento del pavimento e della guaina delle scale. In dirittura d’arrivo il cantiere per i lavori esterni della videosorveglianza, mente ancora lontani quelli per una ristrutturazione completa del Palazzo di giustizia per un importo complessivo di 10milioni di euro, cinque anni di progettazione e decenni per la realizzazione. Gratteri ha anche invitato la politica ad affrontare il problema della carenza di organico in modo unito, con determinazione, applicazione e costanza.
Condizioni di lavoro difficili sono state anche denunciate da Laura Canovai facente funzione di procuratore: “La Procura ha un organico di amministrativi inadeguato pensato negli anni ’80 e mai aggiornato. Al netto di questo abbiamo una carenza che sfiora il 40%. Le decisioni giudiziarie per essere eseguite hanno bisogno di personale per evitare tempi lunghi. Nonostante le condizioni difficili in cui lavoriamo tutti facciamo fronte comune per cercare di arginare il più possibile il disagio”.
Dopo la presentazione dei dati, sono intervenuti anche il presidente della Camera Penale, Gabriele Terranova, la presidente della Camera Civile, Donatella Luchetti, il presidente dell’ordine degli avvocati Marco Barone, il presidente dell’associazione Giovani avvocati Aiga Matteo Pica Alfieri, Alessandra Pellegrini della direzione dell’Ufficio di Esecuzione penale esterna Ulepe. Poi la parola è passata alla parte politica. “Il Comune – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni – ha fatto la sua parte: ho chiesto a tutti i Governi che ho incrociato nel mio mandato più personale soprattutto amministrativo che però non arriva. Abbiamo 12 agenti della Municipale assegnati alla Procura e alcuni carabinieri in congedo, con cui l’amministrazione ha una convenzione, che si occupano dell’archivio. Non siamo l’ampolla a cui tutti devono attingere, ricordo che gli agenti della polizia municipale hanno altri compiti prioritari”
Dalle forze di opposizione Eva Betti (Noi moderati) ricorda che “Dal 7 luglio 2022, data con cui è stato richiesto un consiglio comunale straordinario, ci siamo impegnati continuamente e con costanza: abbiamo ottenuto 200mila euro per i lavori esterni al palazzo di Giustizia e l’arrivo di quattro nuovi funzionari”.
Il capogruppo Pd, Marco Sapia, è molto critico con il governo: “Siamo stanchi di chi continua a fare propaganda sulla pelle dei pratesi. A distanza di un anno dalle promesse del governo, la situazione del Tribunale continua ad essere disastrosa. Il Comune di Prato ha fatto la sua parte come chiesto dal viceministro Sisto e ben 14 agenti della Polizia municipale sono a disposizione del Tribunale e del sistema giustizia. Il governo è invece totalmente assente. Provate a chiedere a qualunque persona cosa significa istruire una pratica di separazione, ottenere un decreto ingiuntivo o presentare una richiesta di successione. Tutti vi diranno la stessa cosa ovvero che è praticamente impossibile e che i tempi della giustizia sono biblici. Servono risposte concrete. Prato non è una città di serie B, è una locomotiva economica della Toscana”.
La consigliera regionale Ilaria Bugetti del Pd, esorta a un lavoro sinergico per “scongiurare il rischio che il palazzo di giustizia di Prato venga accorpato a quello di Firenze. La città non lo merita. Fino a oggi nessuno a Roma, neanche questo governo, è riuscito a invertire la rotta sulle condizioni strutturali del palazzo di giustizia e sulle piante organiche degli uffici amministrativi. E’ un tema che ci deve vedere uniti. Regione e Comune fanno la loro parte, ora il governo deve fare la sua”.
L’onorevole Chiara La Porta di Fratelli d’Italia ha ricordato l’impegno del governo per sbloccare i lavori all’ingresso del palazzo di giustizia stanziando 200mila euro e il milione e 400mila euro per interventi all’immobile che ospite il carcere della Dogaia. Sugli organici ha assicurato che “il governo è altrettanto al lavoro. Sono già stati banditi, e sono attualmente in corso bandi di concorso specifici e graduatorie dalle quali poter trovare ulteriore e nuovo personale; per quanto concerne quello amministrativo, a livello nazionale, sono state assunte a tempo determinato 8.719 unità nel corso 2021-2024, che vanno ad incidere comunque positivamente nella media nazionale di non copertura che si attesta al 27,62%. Questo esecutivo ha dato prova di aver preso in carico concretamente la realtà pratese nella sua complessità”.
(a.a.)
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