Una riunione tra i loro organi d’urgenza per discutere della complessa situazione che sta affrontando la città di Prato, senza una guida da oltre dieci giorni, e prossima al commissariamento. Le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti esprimono preoccupazione per le conseguenze della profonda crisi in atto in città: “Il commissariamento del Comune di Prato- spiegano- apre una stagione di grande incertezza per il futuro di Prato, in primis per il fronte economico. Questa crisi deve però servire per una riflessione profonda: è necessario ripartire da ciò che funziona e i dati ci dicono che il Terziario può guidare la rinascita”. A rischio, come chiariscono, ci sono partite cruciali: “La prima, e più importante, è quella che riguarda la costituzione della Dmo, un progetto destinato a rimanere in stand by per tutta la durata del commissariamento. Poi ci sono, purtroppo, le iniziative del settembre pratese, il Natale ed Eat Prato. Anche la dinamica relativa al futuro Distretto del Commercio, che vedeva Prato impegnata in un progetto pilota di carattere nazionale, potrebbe arenarsi per un tempo indefinito. Eppure, questa crisi deve servire come opportunità per ripensare ai paradigmi intorno ai quali è costruita la città”.
La situazione non è migliore se si guarda al tessuto economico, appare evidente secondo entrambe le associazioni, “come il Monocluster Tessile sia ormai da tempo in una fase di ridefinizsione e che l’intero manifatturiero necessiti di trovare dreszioni solide per l’importanza che ricopre in tutta Europa”. Se da un lato c’è forte preoccupazione, dall’altro c’è ancora a speranza di riuscire a recuperare un ruolo centrale osservando i dati in crescita di turismo, commercio e servizi. E’ da qui, secondo le associazioni, che sarà possibile ripartire uniti: “Adesso si può incardinare la rinascita del territorio. Ed è qui che si rende necessario investire in modo pieno, diretto e convinto. A tutto questo si lega la dinamica di una costante crescita demografica, che conduce ad un progressivo aumento dei consumi- concludono- Prato versa oggi in una delle sue fasi storiche più complicate, ma ha già dentro di sé gli elementi per avviare, con il tempo che si renderà necessario, una nuova stagione”.
Anche lo stesso vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, che fin dall’immediato aveva lasciato un appello alla città, insiste sulla necessità di non perdere dialogo e senso di responsabilità civica: “Ora più che mai è necessaria coesione. Le nostre due Associazioni si rendono disponibili a collaborare attivamente – in forza dei rispettivi ruoli – per contribuire al rilancio economico, sociale e istituzionale di Prato. È fondamentale, soprattutto ora, che anche le forze del commercio e del turismo siano ascoltate e coinvolte nei processi decisionali, affinché le scelte future siano guidate da una visione condivisa e orientata al bene comune”.
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