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Celebrazioni per il 25 aprile, bandiere listate a lutto. Bugetti: “Ci impegneremo perché Prato non lasci indietro nessuno”


In piazza delle Carceri la cerimonia civile, in quella del Comune il discorso della sindaca e della presidente dell'Anpi Riviello. La polemica dell'onorevole Mazzetti presente alla cerimonia


Alessandra Agrati


In piazza delle Carceri si è svolta la cerimonia civile con i gonfaloni listati a lutto, l’alzabandiera a mezz’asta, senza onori al prefetto Michela La Iacona e senza marcia all’ingresso dei labari, secondo quanto previsto dal cerimoniale militare in caso di lutto nazionale proclamato per cinque giorni dal Governo, in seguito alla morte di papa Francesco.

In piazza del Comune, il discorso della presidente dell’Anpi Angela Riviello e della sindaca Ilaria Bugetti, che si sono appellate alla giustizia, alla conoscenza della storia, alla resistenza, all’accoglienza e al no alla guerra. Prato ha così celebrato l’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.

“La nostra città è pronta a tendere la mano a chi cerca in questa città una vita migliore per sé e per la propria famiglia – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti – Ci impegneremo al massimo perché Prato non lasci indietro nessuno. I principi di libertà, giustizia sociale e uguaglianza, conquistati qui 80 anni fa con il sangue dei nostri concittadini, non devono più essere macchiati dall’ombra dello sfruttamento lavorativo e dai metodi mafiosi in nome del Dio denaro. Prato è un’altra cosa, e lo dimostrerà non arretrando di un passo di fronte a chi ci vuole divisi, impauriti o indifferenti.”

La presidente dell’Anpi Angela Riviello ha invece ringraziato il Consiglio comunale per aver revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: “Non farlo ci avrebbe reso colpevoli. Viviamo giorni preoccupanti, in cui si intestano luoghi pubblici ai fascisti, tornano i saluti romani e le svastiche, perché si fa leva sulla dimenticanza della storia e sulla sua rivisitazione. Per questo, chiedo alla sindaca di rendere pubblico e consultabile a tutti l’archivio dei documenti storici del Comune.”

La commemorazione del 25 aprile si è aperta con i rintocchi della campana di Palazzo Pretorio “La Risorta” in ricordo della Liberazione della città, a seguire da piazza del Comune è partita la delegazione comunale guidata dal presidente del Consiglio comunale Lorenzo Tinagli e dall’assessora alla Memoria Chiara Bartalini per la deposizione delle 28 corone di alloro ai monumenti e cippi commemorativi presenti sul territorio. Dopo la Messa in suffragio dei Caduti, un lungo  corteo guidato dal Gonfalone del Comune e dalla sindaca Ilaria Bugetti ha raggiunto  piazza Santa Maria delle Carceriè, dove la prefetta Michela La Iacona, la sindaca Ilaria Bugetti, il presidente della Provincia Simone Calamai, la presidente dell’Anpi Angela Riviello e il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Schilardi hanno deposto una corona al monumento ai caduti.

In piazza erano presenti anche l’onorevole di Fi Erica Mazzetti (la parlamentare Chiara La Porta di FdI e il sottosegretario Giorgio Silli sono rimasti a Roma), il questore Pasquale De Lorenzo, il comandante della Guardia di Finanza Enrico Blandini, quello dei carabinieri Francesco Schilardi, della Municipale Marco Maccioni, oltre alla giunta e ai consiglieri di maggioranza e minoranza.
Nonostante il protocollo previsto in caso di lutto nazionale, è stato comunque suonato l’inno e cantato “Bella Ciao”, un canto corale che ha coinvolto le tante persone presenti.

“Altro che sobrietà, altro che condivisione! Tra appelli contro i “nuovi fascisti” al governo e revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, decaduta al momento della sua morte , il commento dell’onorevole Erica Mazzetti – il 25 aprile di oggi a Prato è stato per l’Anpi e il Comune di Prato l’occasione di fare propaganda ideologica, con canti annessi e comizi. Forse per mascherare l’incapacità di governare la città se la prendono con il governo. Come ogni anno, ho partecipato, perché è la festa della libertà di tutti gli italiani, ma, nonostante precise indicazioni delle Istituzioni della Repubblica, nel rispetto del lutto per la scomparsa di papa Francesco che è stato giustamente proclamato, abbiamo assistito ad un atteggiamento fazioso, divisivo, ideologico, che stigmatizzo. Purtroppo, i concetti unione nazionale e pacificazione, come disse Silvio Berlusconi nel 2009, non è stato ancora recepito in una città che una certa ideologia vorrebbe soffocare. Come se la Festa di tutti possa essere piegata alle esigenze elettorali di qualcuno. Non deve essere più così”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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