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Caso Arte Stampa, gli operai sfruttati che hanno denunciato il titolare hanno trovato una casa provvisoria: sono ospitati alla Villa del Palco


Nove i lavoratori trasferiti nella residenza di Filettole. Un segnale di speranza per i connazionali che vorranno sottrarsi al loro destino. Le indagini della procura continuano dopo l'arresto dell'imprenditore a capo della stamperia e del suo braccio destro


Nadia Tarantino


Da Arte Stampa a Villa del Palco in un percorso di rinascita. E’ il destino di nove cinesi che nei mesi scorsi hanno scelto di collaborare con la giustizia denunciando il loro stato di operai sfruttati, costretti a turni massacranti in cambio di paghe molto modeste, relegati nella fabbrica-dormitorio, praticamente obbligati ad una vita da invisibili perché privi del permesso di soggiorno. Il nuovo inizio porta la data di oggi, lunedì 31 marzo. Il vescovo Giovanni Nerbini ha spalancato le porte di Villa del Palco che già in passato ha accolto i migranti in fuga da fame e povertà. I nove cinesi alloggeranno nella residenza a Filettole fino a che la loro posizione giuridica di stranieri sul territorio in stato di clandestinità non sarà chiarita. Un ritorno ad una normalità che era andata completamente perduta e un segnale di speranza per quei lavoratori che non vedono via d’uscita alla loro condizione. Un gesto di generosità, accoglienza, solidarietà.
Arte Stampa, stamperia in via Pistoiese a Viaccia, è sotto sequestro dopo l’arresto, circa un mese fa, del titolare e del suo braccio destro ai quali la procura contesta i reati di intermediazione illecita, sfruttamento lavorativo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’azienda era finita sotto i riflettori a fine gennaio quando la lite tra due cinesi si concluse con un tentato omicidio. La vittima, al risveglio dal coma, cominciò a parlare con gli investigatori.
Decine gli operai alle dipendenze di Arte Stampa: 14 senza permesso di soggiorno e 4 in regola con i documenti, tutti tenuti in condizioni di sfruttamento, altri 44 assunti con contratto part-time e 6, infine, a tempo pieno.
Dodici i cinesi clandestini che hanno avviato un canale di collaborazione: per 9 cinesi il trasloco è stato portato a termine nella mattina di oggi, mentre altri tre hanno trovato una sistemazione per conto loro.
Le indagini della procura hanno accertato numerose violazioni legate al rischio per la salute, alla  mancata formazione, agli stipendi non adeguati, ai turni di lavoro lunghissimi, ai luoghi in pessime condizioni igienico-sanitarie. Adesso c’è da capire se i ‘collaboratori’ otterranno, e in che tempi, un permesso di soggiorno.
Su Arte Stampa è caduta anche l’attenzione della Commissione antisfruttamento del Senato che lo scorso 11 marzo ha visitato la fabbrica per toccare con mano la situazione di degrado a cui la procura ha messo la parola fine. (nt)   

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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