Il Museo archeologico di Artimino “Francesco Nicosia”, con i suoi avori principeschi ha riscosso grande interesse e curiosità al salone dell’archeologia e del turismo TourismA, in scena al Palazzo dei Congressi a Firenze lo scorso fine settimana. “Archeologia e turismo culturale – afferma il sindaco Edoardo Prestanti – ben si addicono a Carmignano, per il valore e il patrimonio di testimonianze storiche e artistiche del suo territorio”. L’impressione è stata confermata dalla direttrice Un’impressione confermata dalla direttrice Maria Chiara Bettini, per la partecipazione numerosa allo stand del museo, dove con immagini e filmati sono stati illustrati lo stesso museo e il parco archeologico etrusco, e “per la grande attenzione che si è manifestata quando, in uno dei tanti momenti di incontro del salone, abbiamo presentato “Avori principeschi””. La direttrice e l’archeologo Massimo Tarantini della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato che hanno curato il progetto scentifico hanno illustrato le analisi e il restauro eseguito da Laura Benucci e Agnese La Torrata nell’ambito della tavola rotonda intitolata “Ricerche e scavi nel cuore della Regione”.
Un’opera di recupero di oggetti provenienti dal tumulo principesco di Montefortini a Comeana, resa possibile anche per il sostegno dell’Ufficio federale della Cultura della Confederazione svizzera. Si è trattato, hanno ricordato Bettini e Tarantini nella conferenza al Palazzo dei Congressi, di una ricostruzione certosina di circa diecimila frammenti, poi divenuti “Avori principeschi”, per riportare alla luce la bellezza del corredo del tumulo, che si contraddistingue per la sua preziosità intrinseca, per la profusione della materia prima utilizzata, per la qualità dell’esecuzione, la varietà e l’originalità delle iconografie presenti, realizzati da maestri che disponevano di un ampio bagaglio culturale, detentori di strumenti e di tecnologie altamente specializzate, che prestavano la loro opera presso le corti dei principi etruschi.
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