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Carcere, avvocati penalisti e Radicali contro Mazzetti: “Inconcepibile dire che la Dogaia è tenuta bene”


Dura presa di posizione dopo le parole pronunciate dalla parlamentare di Forza Italia al termine della visita nella casa circondariale pratese: "Dichiarazioni che possono apparire comiche se non fossero invece drammatiche"


Claudio Vannacci


Dagli avvocati penalisti ai radicali, che pure hanno organizzato a livello nazionale con Forza Italia l’iniziativa “Estate in carcere”, è un coro di critiche quello contro la deputata azzurra Erica Mazzetti che venerdì 2 agosto, al termine della sua visita alla Dogaia, aveva parlato in termini positivi del carcere pratese, definendola “struttura tenuta bene”. Un giudizio che, già nell’immediato, aveva suscitato non poca sorpresa, anche alla luce di quanto denunciato appena pochi giorni prima durante il sit in organizzato all’indomani del suicidio di un giovane detenuto, recluso proprio alla Dogaia.
Tra i primi ad attaccare Mazzetti gli avvocati della Commissione carcere della Camera Penale di Prato. “Visitiamo periodicamente il nostro istituto di pena (la prossima occasione sarà il 15 agosto) – scrivono in una nota – e denunciamo la prolungata inerzia della politica, nel suo insieme, a far fronte alle criticità del sistema penitenziario, ad iniziare dalla nostra casa circondariale. Ci auguriamo che le dichiarazioni dell’onorevole siano dovute a una visita nelle sole sezioni che notoriamente riscontrano pochi problemi, dove sono ristretti i detenuti di Alta Sicurezza ed i collaboratori di giustizia. Visto che nelle relazioni che che stiliamo dopo ogni visita abbiamo più volte segnalato la presenza di blatte e cimici del letto nelle sezioni comuni, l’inadeguatezza del lavoro a turnazione per 100 detenuti sui quasi 700, le condizioni igienico sanitarie dei locali doccia spesso malfunzionanti, i cambi di lenzuola che avvengono dopo oltre 40 giorni, la carta igienica che manca per settimane, la muffa nei materassi, la carenza di prodotti per la pulizia degli spazi”.
“Invitiamo Mazzetti ad esaminare le nostre relazioni – proseguono i penalisti -, che sono pubblicate sul sito dell’Unione Camere Penali Italiane ed a vedere la registrazione, di ascoltarci come Commissione Carcere e di intavolare un dialogo per conoscere la realtà della Dogaia”.
Ancora più duri i Radicali: “Sarà forse il caldo d’agosto o la totale ignoranza sulla condizione di carcerati e personale – dichiarano Filippo Blengino e Matteo Giusti, rispettivamente tesoriere e presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani -, ma le dichiarazioni dell’onorevole Erica Mazzetti, che vede celle tenute bene nel carcere Dogaia di Prato, rappresentano in modo drammatico la cecità di una politica che, di fronte a continui suicidi e carceri fatiscenti, se la cava con compassate dichiarazioni e riforme aleatorie. Chi non vive la condizione del carcere nella sua interezza rischia addirittura di scambiare un istituto infestato da blatte e cimici, con personale sottodimensionato, pochissimi operatori e personale sanitario non in grado di gestire l’emergenza, per un hotel. Le dichiarazioni potrebbero pure apparire comiche se in realtà non fossero drammatiche. L’unica certezza è che lo spettacolo offerto dall’onorevole Mazzetti è totalmente inadeguato alla situazione delle nostre carceri e al durissimo periodo storico che stanno vivendo al loro interno detenuti e operatori”. Nel frattempo, in una nota, l’onorevole Mazzetti risponde alle parole della Commissione carcere della camera penale di Prato: “Questo è il primo governo ad aver preso a cuore la questione carceraria, non nego i problemi ma li ho voluti toccare con mano per cercare di risolverli impegnandomi direttamente. Se la Camera penale ha intenzione di aiutarmi, sto preparando una relazione per il Viceministro che può essere integrata con i suggerimenti e le proposte di tutti -spiega Mazzetti- fermo restando che respingo le narrazioni allarmistiche sulla Dogaia e ribadisco che, con le risorse umane e economiche a disposizione, i dipendenti fanno un grande lavoro che certamente può essere migliorato ma non ignorato”.  Il carcere al centro anche delle discussioni della Commissione consiliare 5 che si è tenuta questo pomeriggio, 5 agosto. Durante la riunione, presieduta da Rosanna Sciumbata, è stata ascoltata la garante dei diritti dei detenuti della Dogaia, Margherita Michelini che ha fornito ai commissari il quadro della situazione a Prato. In totale, al 23 luglio di quest’anno, i posti complessivi sono 589 tre in più rispetto a quelli occupati. Il sovraffollamento c’è ma solo in alcune sezioni: in semilibertà su 68 posti disponibili solo 24 sono occupati, una situazione che si ribalta in quella ordinaria dove al momento 65 persone sono costrette a dividersi i 40 posti disponibili. A mancare sono le figure apicali, i nuovi agenti appena arrivati hanno bisogno di affiancamento. A livello strutturale, nei bagni mancano gli aspiratori e la doccia all’interno della cella è presente solamente nella prima sezione. I problemi non mancano neppure sul fronte educativo per gli studenti universitari e delle scuole superiori che – a causa della carenza di personale- non riescono ad essere in classe per l’inizio delle lezioni e sono costretti a rientrare per il pranzo alle 11. La biblioteca? Chiusa da dopo il covid. Sul fronte igiene la disinfestazione, inizialmente fissata per il giorno in cui scoppiò la rivolta, non è mai stata ripristinata. I detenuti sono costretti a convivere con scarafaggi e blatte mentre i materassi sono pieni di uova di cimici. Inoltre i mediatori arrivati , in parte dal comune e in parte dal ministero, non sono laureati in legge. Nel tardo pomeriggio, il deputato Pd Marco Furfaro, ha commentato il nuovo Dl carceri accusando la maggioranza di fare propaganda negando la realtà: “A Prato una situazione terrificante che fa vergognare tutta Italia. Basterebbe questo per dire che il carcere della Dogaia è in una situazione emergenziale, come confermato da tutti gli addetti ai lavori”. Furfaro tira poi in ballo Mazzetti e dice: “Parole inaccettabili. Il dl carceri era uno dei pochi decreti legge che aveva ragioni di urgenza ma rappresenta un’occasione sprecata, in un mese non c’è stata alcuna inversione di tendenza- aggiunge Furfaro- Le consiglio di abbandonare il vittimismo e di mettersi a disposizione della città. Se farà questo passo, ci troverà disponibili al dialogo, pronti a condurre insieme tutte le battaglie necessarie per cambiare in meglio le condizioni di vita e di lavoro all’interno della Dogaia”.

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