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Caos anestesia al Santo Stefano, il primario al contrattacco: “Impugnerò la delibera, sto risolvendo la situazione e nessun intervento chirurgico a rischio”


Guglielmo Consales respinge tutte le accuse che hanno spinto l'Asl a revocargli l'incarico di capo Area: "Mossa intempestiva. Mai messo a rischio l'interesse dei pazienti"


Eleonora Barbieri


Il primario di Anestesia e Rianimazione del Santo Stefano, Guglielmo Consales, non ci sta a passare da medico senza coscienza che agisce in barba all’interesse dei pazienti. Per questo impugnerà la delibera del direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Valerio Mari, con cui gli viene revocato l’incarico di capo Area. Prima ancora della difesa della propria dignità professionale, però, gli preme tranquillizzare i cittadini: “Le difficoltà ci sono ma le stiamo risolvendo – afferma a Notizie di Prato – non ci saranno problemi, gli interventi chirurgici si faranno”.

Nel testo della delibera, con cui si motiva la revoca dell’incarico, si fa riferimento a 80 sedute chirurgiche scoperte a marzo e a 110 ad aprile. Questo a causa della sospensione dell’attività aggiuntiva che i medici del reparto di Consales stanno attuando in seguito alla proclamazione, lo scorso ottobre, dello stato di agitazione per le condizioni di lavoro che vivono ogni giorno tra mancati riposi e recuperi, ferie saltate e turni massacranti. Il dottor Consales spiega a Notizie di Prato che siamo di fronte a una “strumentalizzazione” della situazione da parte dei vertici Asl che sono intervenuti in modo definito “intempestivo”: “Grazie a un lavoro di ricucitura di tutti e anche mio personale – dice -, con tavoli specifici e una riorganizzazione interna, siamo riusciti a migliorare la situazione e ad alleggerire i carichi di lavoro in attesa di nuove risorse umane perché è indubbio che siamo pochi rispetto alla mole di lavoro quotidiana. I medici di turno in corsia sono passati a da 2 a 3 e teniamo attivi 16 letti su 20 seguendo nuovi protocolli efficaci e sicuri su cui ci sono continui controlli. Le sale operatorie inoltre, vengono coperte solo in aggiuntiva mentre prima il terzo in turno andava in sala operatoria. Nel momento clou della protesta c’è stata una contrazione delle attività, è vero, ma allora l’Asl non intervenne. Ora invece che la situazione è migliorata mi viene revocato l’incarico di capo Area con un pretesto che non corrisponde al vero. Mi riferisco alla scopertura delle sedute chirurgiche. Spiego il perché. Da sempre il 20 di ogni mese, consegno i turni per il mese successivo per la copertura dell’orario ordinario. La parte incentivata, ossia l’aggiuntiva, l’attribuisco di settimana in settimana in base alle disponibilità. Dunque non avrei lasciato scoperte le 80 sedute di marzo ne tantomeno le 110 di aprile. Le avrei coperte strada facendo come ho sempre fatto. Prima che iniziasse la protesta, le sedute mensili da coprire con l’aggiuntiva erano anche 60-70, e non è mai stato un problema. Cosa che ho spiegato ai vertici Asl quando mi è stato chiesto di rimettere mano agli orari per coprire quelle sedute. Faccio notare che la differenza tra marzo e aprile è data dal fatto che un collega va in pensione dal mese prossimo, ma comunque sarei riuscito a garantire il servizio perché il mio primo pensiero va ai cittadini. I vertici aziendali sanno bene che non è vero che non ho fatto nulla perché ogni azione che ho portato avanti per risolvere i problemi che si sono creati, l’ho fatta con la direzione. Quindi, per difendermi da queste accuse che ledono la mia professionalità, più che spiegare dovrò ricordare ciò che ho fatto”.

63 anni, Consales ha lasciato Careggi ed è arrivato al Santo Stefano nel 2008 per il suo primo incarico da primario: “Per me non è stata una tappa obbligata ai fini della carriera, magari per tornare a Careggi con un grado in più sulle spalle. Io voglio bene a Prato, mi piace stare qui. Lo considero un onore e non ho nessuna intenzione di andarmene o di approfittare della pensione anticipata come qualche collega non proprio disinteressato mi ha consigliato. Anche se mi stanno mettendo il bastone fra le ruote, io voglio continuare a lavorare. Ho dato l’anima per Prato e continuerò a farlo. Il precedente direttore generale Morello mi ha confermato due volte capo Area, non certo perché sono bello, ma perché lo so fare. Lotterò per tutelare la mia dignità ma i pratesi stiano tranquilli, non metterò mai a rischio la loro salute”.

(e.b.)

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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