Una ‘buona entrata’ di 400mila euro a nero per assicurarsi l’affitto di un capannone nel Macrolotto di Iolo, l’area prediletta dagli imprenditori cinesi per aprire i loro pronto moda. Ruota attorno a questa ipotesi l’inchiesta dei sostituti Vincenzo Nitti e Alessia Iacopini, già approdata davanti al giudice delle udienze preliminari, con tre imputati: marito e moglie, immobiliaristi, difesi dall’avvocato Manuele Ciappi, e un agente immobiliare, difeso dall’avvocato Giovanni Renna. Estorsione aggravata in concorso: questa l’accusa per tutti. E tutti oggi, giovedì 27 giugno, hanno avanzato richiesta di rito abbreviato. Il gip, Francesca Scarlatti, ha messo in calendario due udienze: 4 e 18 luglio.
A mettere in moto l’inchiesta fu la denuncia, nel 2022, del titolare di un pronto moda, assistito dall’avvocato Tiziano Veltri, a cui arrivò lo sfratto per aver pagato in ritardo tre mesi di affitto. Tornò a galla un fenomeno del quale in città si parlava già da diverso tempo ma mai inquadrato con esattezza. Un fenomeno finito sotto la lente di ingrandimento della guardia di finanza tanto che, nel corso delle indagini, il fascicolo si è appesantito con altre presunte estorsioni che sono state oggetto di incidente probatorio. Diversi gli imprenditori cinesi chiamati a sfilare in tribunale per rendere conto dei rapporti instaurati con i proprietari dei capannoni pur di prenderne uno in affitto. I due proprietari immobiliari, che oltre a fare qualche ammissione nel corso dell’interrogatorio davanti ai pm hanno anche versato due milioni di tasse all’Agenzia delle Entrate (secondo i calcoli della guardia di finanza, meno della metà di quanto dovuto per l’incasso delle ‘buone entrate’ dal 2017 al 2022), sono pronti a dare battaglia e come loro l’altro imputato il cui ruolo è stato quello di fare da ponte tra gli immobiliaristi e gli inquilini: la tesi dei loro avvocati è che i cinesi non erano obbligati a versare la somma extracontrattuale ed erano nella condizione di cercare alternative. Una tesi in contrasto con il convincimento dell’accusa. (nt)
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