Si è conclusa con il rinvio la prima udienza preliminare dell’inchiesta sulle cosiddette “buone entrate”, un sistema di presunte estorsioni ai danni di imprenditori cinesi interessati ad affittare capannoni del Macrolotto1. A processo sono finiti due coniugi pratesi (difesi dall’avvocato Manuele Ciappi) e un agente immobiliare (difeso da Giovanni Renna). I tre, secondo la pubblica accusa, avrebbero estorto a cittadini cinesi centinaia di migliaia di euro nel corso degli anni. Il giudice per le indagini preliminari, questa mattina 9 maggio, si è riservato sull’incidente probatorio, chiesto dal sostituto procuratore Iacopini, riferito ad un secondo procedimento che vede nuovamente indagati i tre.
Fino a 400mila euro in nero la cifra che avrebbero chiesto ad una donna cinese, nel 2021, per rientrare all’interno del pronto-moda dove lavorava in seguito ad un sfratto nel periodo covid, cifra che però aveva già versato in occasione della stipula del primo contratto di affitto. Dalla denuncia della donna, la Procura ha aperto anche una seconda inchiesta con l’obiettivo di accertare se si fosse trattato di un singolo episodio o di un metodo sistematico.
La guardia di finanza, incaricata delle indagini, ha portato a galla una dozzina di contratti di affitto che sarebbero stati stipulati con lo stesso meccanismo. L’incidente probatorio servirà ad acquisire proprio maggiori elementi a sostegno della tesi di estorsione. Un enorme giro di denaro in pochi anni che avrebbe fruttato una cifra complessiva stimata a 5 milioni di euro. I due coniugi, durante l’interrogatorio di garanzia, avevano parzialmente ammesso alcune responsabilità ma respinto l’accusa di estorsione. Dopo l’apertura del fascicolo, marito e moglie, hanno regolarizzato la posizione con il fisco versando all’Agenzia delle Entrate oltre due milioni di euro.
Si dovrà attendere il 28 giugno per sapere gli esiti della vicenda giudiziaria. Il metodo delle “buone entrate”, sul quale da anni la Procura e le forze dell’ordine puntano lo sguardo, ha una portata enorme sul territorio pratese. Un fenomeno sul quale troppo spesso – a causa della mancata collaborazione di imprenditori cinesi- è difficile fare luce.
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