Alla scuola dell’infanzia Maurizia Tradii di viale Montegrappa trenta bambini rischiano di non poter frequentare per mancanza di insegnanti, mentre la primaria Leonardo da Vinci potrebbe chiudere fra qualche anno per mancanza di iscrizioni al tempo parziale.
“A Vergaio – spiega il dirigente scolastico Mario Battiato – è previsto un servizio a moduli, formula che però non è più in linea con le richieste dei genitori, infatti sono iscritti solo nove bambini. Purtroppo non posso chiedere la trasformazione dell’orario nel tempo pieno perché all’interno del mio istituto comprensivo mi è già stato concesso per la scuola di Sant’Ippolito. Con questi numeri non riesco a garantire il servizio, le famiglie si dovranno rivolgere ad altri istituti, e probabilmente avrò un sovraorganico di personale”.
In viale Montegrappa, invece, la situazione è decisamente opposta, ci sono richieste per formare una quinta sezione ma ad oggi non è garantita la presenza del personale Ata indispensabile per il funzionamento del servizio e quindi le famiglie restano in attesa di sapere se da settembre potranno frequentare la scuola o saranno dirottate in altri plessi.
Intanto si sono chiuse le iscrizioni per le scuole dell’infanzia comunale con 915 domande, numeri stabili rispetto allo scorso anno e per tutti è garantito un posto. In crescita invece le richieste per i nidi con un incremento di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno scolastico: si è passati dal 40% al 44%. Come sempre le richieste maggiori sono per i bimbi più grandi e i lattanti, più sguarnita la fascia dei mezzani. “Dopo un calo di iscrizioni – spiega l’assessore alla pubblica istruzione Ilaria Santi – i numeri tornano a crescere, soprattutto nei nidi dove la frequenza non è obbligatoria. Anche se le scuole statali non sono di nostra competenza, ci stiamo muovendo per chiedere più personale. Bisogna garantire a tutte le famiglie un servizio adeguato per le proprie esigenze: dal tempo pieno per la primaria, alla possibilità di frequentare quella dell’infanzia vicino a casa. Un paradosso visto che gli spazi ci sono”.
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