Impiegati, operai e pensionati tra i 30 e i 70 anni, quasi tutti insospettabili, coinvolti in un vasto giro di scambio di file pedopornografici: decine di migliaia quelli trovati dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica per la Toscana sui dispositivi in uso a ciascuno, tutti scaricati e archiviati per categoria. Quattro le persone arrestate e tre quelle denunciate dalla polizia a conclusione delle indagini che si sono concentrate tra Prato, Pistoia, Livorno e Pisa. Una vera e propria ossessione per video e foto con minori, anche molto piccoli e addirittura poco più che neonati: così secondo gli inquirenti che hanno notato come il materiale venisse catalogato con grande dedizione. I file venivano scambiati, diffusi, messi in circolazione stando alle indagini che hanno preso il via grazie all’impulso del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica. Gli approfondimenti hanno consentito di rintracciare e identificare gli utenti che sono poi stati iscritti sul registro delle notizie di reato dalla procura di Firenze che ha emesso numerosi decreti di perquisizione. Una trentina i poliziotti impegnati nella notifica dei provvedimenti.
Riproduzione vietata